L’evasione milionaria era servita sui banchi del pesce. Un giro d’affari ingentissimo, ma in buona parte nascosto da una ditta palermitana, gestita, da un trentaduenne di Isola delle Femmine, che vendeva all’ingrosso pesce surgelato in prossimità del porto cittadino e che riforniva diverse pescherie, nonche’ numerosissimi ambulanti che affollano i mercati rionali e le strade cittadine. Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha ricostruito gli effettivi acquisti di merce, in media pari a circa 5,5 milioni di euro annui, e le vendite corrispondenti, per 6,7 milioni di euro all’anno, a fronte di un volume d’affari contabilizzato per circa 2 milioni di euro non dichiarato al fisco. Il risultato finale è stata la segnalazione per il recupero a tassazione di ricavi mai dichiarati per oltre 33 milioni di euro, cui corrispondono imposte sui redditi evase per circa 4 milioni e Iva non versata per 2,5 milioni di euro. I finanzieri si erano già accorti dalle banche dati disponibili, collegati all’Anagrafe Tributaria ‘ fra cui l’applicativo Ser.pi.co. ‘ che la ditta per alcuni anni aveva presentato le dichiarazioni fiscali, ‘dimenticandosi’ di riempire i relativi quadri, lasciati appositamente ‘in bianco’ e che le comunicazioni ai fini Iva riportavano un anomalo squilibrio tra gli acquisti e le successive rivendite di prodotto, di gran lunga inferiori. Le Fiamme gialle sono riuscite a trovare, all’interno dei computer utilizzati dalla ditta, i file in cui era stata memorizzata la rendicontazione analitica degli acquisti e delle vendite in nero, rivendendo e sequestrando, inoltre, numerosissimi foglietti e appunti manoscritti in cui erano state riportate le singole consegne di merce con i relativi prezzi. Trovato, nell’area portuale un deposito ‘fantasma’ utilizzato dalla ditta per la conservazione dei prodotti ittici, ma mai dichiarato all’amministrazione finanziaria come prescrive la legge. Sono stati poi accertati acquisti in nero per milioni di euro, prevalentemente da societa’ di Mazara del Vallo e vendite in nero di prodotto a circa 25 pescherie di Palermo, a diversi ristoranti e a oltre un centinaio di venditori ambulanti locali, nei cui confronti sono gia’ iniziati controlli a cascata. Il legale rappresentante della ditta individuale, è stato quindi denunciato per aver presentato dichiarazioni infedeli. La procura presso il Tribunale di Palermo ha emesso un decreto urgente di sequestro preventivo, ‘per equivalente’, ai fini della successiva confisca, delle liquidità finanziarie e dei beni dell’indagato fino a 4 milioni di euro, e disposto la nomina di un amministratore giudiziario. Il provvedimento ha interessato il complesso aziendale, i saldi attivi dei conti correnti bancari, cinque autoveicoli e un motociclo, nonché oltre 11 tonnellate di prodotti surgelati custoditi nei depositi aziendali.
(Teleoccidente)
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