Il Consiglio dei ministri vara la manovra economica, verso aumento delle pensioni minime

ROMA (ITALPRESS) – Nella manovra approvata dal Consiglio dei Ministri non ci sarebbe l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte. Iva che dovrebbe scendere al 5% su pannolini e prodotti per l’infanzia, attualmente al 22%, e assorbenti. Ma ci sarebbe l’aumento delle pensioni minime.

Poi, il taglio del cuneo fiscale in favore dei lavoratori e la modifica al reddito di cittadinanza per chi non può lavorare e un anno di transizione per “gli occupabili”. Per quanto riguarda le pensioni: un anno di quota 103, con 41 anni di contributi e 62 di età. E anche lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro, limitatamente a quelle notificate fino al 2015. Sono solo alcune delle indiscrezioni che filtrano, sulle misure varate dal Consiglio dei Ministri, concluso a tarda notte. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fanno sapere da Palazzo Chigi, terrà alle ore 10, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, una conferenza stampa in merito al disegno di legge di bilancio per il 2023 e agli ulteriori provvedimenti all’ordine del giorno del Cdm di questa sera.

Ci sarebbe anche la decontribuzione fino a 6 mila euro per le aziende che assumono, a tempo indeterminato, gli under 36 già a contratto a tempo determinato, tra le misure contenute nella manovra: un testo da una trentina di miliardi, di cui però 21 saranno impegnati per continuare a fronteggiare il caro-bollette. Tra le novità, ci sarebbe l’estensione a chi ha un reddito inferiore ai 20 mila euro della Social card per acquisti di beni di prima necessità, che ora è concessa agli over 65 e bimbi sotto i 3 anni, cumulabile con la pensione minima. Poi, anche una misura per fermare aumenti di multe stradali.

Sul fronte del fisco la novità più importante riguarda il taglio del cuneo fiscale che dovrebbe andare interamente ai lavoratori. Il taglio prospettato dovrebbe essere di 2 punti per i redditi fino a 35 mila euro, mentre salirebbe a 3 punti per quelli fino a 20 mila euro. Sempre sul fronte fiscale la Legge di Bilancio prevederebbe una decontribuzione totale per le aziende che dovessero assumere under 35.
Sul fronte del reddito di cittadinanza si profila uno stop a partire dal 2024 per i cosidetti occupabili. Fino a quel momento sarebbe previsto un anno di ‘cuscinetto’ per inserirli nel mondo del lavoro, accompagnati da appositi corsi di formazione, considerati obbligatori.

Allo studio ci sarebbe anche una nuova razionalizzazione dei bonus edilizi: la misura dovrebbe essere inserita nel decreto fiscale collegato e seguirebbe l’intervento sul Superbonus già inserito nel dl Aiuti quater. Proprio il dl pubblicato in Gazzetta la scorsa settimana ha ridotto il 110% al 90% (con alcune eccezioni) e ha tentato di trovare una soluzione al problema dei crediti incagliati.
Ci sarebbe anche la tassazione delle plusvalenze derivanti dalle cripto-attività tra le misure allo studio del governo in vista della legge di bilancio.


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