I contagi rallentano ma Musumeci avverte: “Tamponi per chi rientra”

In Sicilia si registra per il secondo giorno consecutivo un rallentamento dei contagi, ieri i nuovi positivi sono stati poco più di mille, rallentano anche i ricoveri ma i decessi sono sempre alti: circa 50 persone al giorno ormai da alcuni giorni.

Dopo tanta fatica si teme di vanificare tutti gli sforzi con i rientri in Sicilia in vista delle feste natalizie, Musumeci e Razza proporranno al premier Conte un metodo per il rientro dei siciliani emigrati al Nord con delle regole da rispettare, prima di tutto l’obbligo di effettuare un tampone pre-partenza.

Ma se la linea del Governo resta quella del rigore, come già annunciato in questi giorni, il nuovo dpcm del 3 dicembre non consentirà i cosiddetti ricongiungimenti familiari per Natale proprio per evitare un rialzo dei contagi.

Ma ci saranno delle deroghe che riguarderanno i così detti rientri nelle proprie residenze, e non sono pochi i siciliani che studiano o lavorano al Nord e che avranno quindi diritto di rientrare in Sicilia.

L’ipotesi più probabile è che la Sicilia si troverà costretta a recepire le decisione sugli spostamenti che Conte varerà col prossimo Dpcm permettendo di poter rientrare solo se si deve andare da un parente malato o da genitori anziani.

In attesa del nuovo Dpcm il governo regionale sta lavorando a regole che limitino e scoraggino i movimenti anche all’interno della regione. Non si vieteranno gli spostamenti interni alle città e fra città siciliane ma si scoraggeranno, una sorta di raccomandazione.

L’obbiettivo è superare le feste natalizie limitando i danni, riducendo al minimo le opportunità di incontro e mantenendo la curva dei contagi a livelli accettabili in attesa del vaccino.

E a proposito di vaccino Razza è impegnato a livello nazionale in un confronto con il commissario Domenico Arcuri per ottenere quante più dosi di vaccino e in tempi rapidi. Il piano di distribuzione verrà concordato in questi giorni perché il ministro della Salute, Roberto Speranza, lo illustrerà in Parlamento giovedì.

In Sicilia arriveranno 150 mila dosi da conservare in celle frigorifere a una temperatura di -75 gradi. In Sicilia saranno conservati in alcuni ospedali di Palermo e Catania, alla Banca del cordone ombelicale di Sciacca e altre sedi non ancora ufficializzate.

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