Anche quest’anno, in occasione della ricorrenza di S. Giuseppe, numerosi quartieri popolari palermitani hanno fatto da sfondo alla deriva di una tradizione cittadina, tanto pericolosa quanto vietata dalla legge: l’accensione di vampe attraverso l’accatastamento di legno, arredi e suppellettili, accumulate nelle vie e nelle piazze, anche in prossimità di strutture pubbliche, con grave nocumento per la pubblica e privata incolumità.
E’ così che, in numerose piazze si è scritto tradizione e folklore ma si è letto teppismo e inciviltà con l’ulteriore danno della produzione di alte e dense colonne di fumi tossici.
La ricorrenza era stata affrontata per tempo nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
In tale sede ed al fine di prevenire e contrastare le condotte legate all’accensione di cataste di legna, che tradizionalmente vengono assembrate con anticipo rispetto al 19 marzo, si è ritenuto di intensificare l’attività di controllo, predisponendo accurati dispositivi di sicurezza, attivi già con largo anticipo rispetto ai giorni deputati all’accensione dei falò.
Numerose articolazioni della Polizia di Stato, coadiuvate da personale dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, dei Vigili del Fuoco e addetti della RAP, suddivise su tutto il territorio cittadino anche con personale in “abiti civili”, hanno svolto una capillare attività di monitoraggio nelle piazze e nei luoghi di aggregazione di tutti i quartieri cittadini al fine di individuare accatastamenti di legno pronti per la successiva accensione di vampe. Particolare attenzione è stata prestata inoltre ai luoghi sensibili quali abitazioni civili, ospedali, parcheggi pubblici o privati ed ogni altro sito ritenuto a rischio.
Il monitoraggio è arrivato anche dall’alto, con la presenza degli elicotteri, rispettivamente del IV Reparto Volo della Polizia di Stato e del Nucleo Elicotteri Carabinieri Palermo – Boccadifalco, in volo sulle aree ritenute più a rischio che hanno assicurato alla sala operativa della Polizia di Stato un flusso di immagini costanti del fenomeno monitorato giunte presso la “Control Room”, allestita per la gestione dell’evento, che ha coordinato l’impiego del personale in servizio in relazione alle emergenti esigenze a tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica.
I quartieri dove maggiormente sono state riscontrate cataste abusive pronte per l’accensione, sono stati: Zen, Brancaccio, Oreto, Zisa – Borgo Nuovo, piazza S.Anna al Capo, Kalsa e Ballarò.
Decine sono stati gli interventi preventivi effettuati dalle Forze di Polizia che hanno interessato numerosi accatastamenti, scongiurando danni ancor più gravi, rispetto agli incidenti comunque registratisi.
Tra gli interventi “preventivi” si segnalano quelli effettuati a Bonagia laddove i poliziotti sono intervenuti per la rimozione di una quantità di legna accatastata in zona non distante da istituto scolastico. L’accumulo si trovava a breve distanza da un appezzamento di terreno incolto e caratterizzato da alta e fitta vegetazione. Gli agenti hanno verificato che, nascosta dalle fronde e protetta da sguardi indiscreti, era stata accatastata molta altra legna, plausibilmente destinata ad alimentare la vampa.
In zona Oreto, una catasta è stata rimossa dalla superficie di un grosso spiazzo, non distante da un’area condominiale.
Legna pronta ad ardere e, poco distante, legna ben nascosta all’interno di viottoli poco frequentati, è stata trovata nei pressi di parcheggi limitrofi all’ospedale “Civico”.
Infine, in zona Montepellegrino, non distante dall’Istituto Alberghiero, è stata smantellata una discarica di legna, anche in questo caso, pronta all’accensione.
Nella vigilia della festività si sono poi registrati alcuni momenti di tensione nei quartieri della Kalsa, Ballarò/Albergheria e in piazza S.Anna al Capo.
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