Goletta Verde, tappa in Sicilia: contrastare i “pirati del mare”

Goletta Verde fa tappa in Sicilia: sarà la settima regione toccata dal tour 2018 della storica campagna di Legambiente in viaggio lungo le coste italiane. L’obiettivo è quello di denunciare e contrastare i “pirati del mare” e, inoltre, informare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza di salvaguardare l’ecosistema e le sue bellezze. L’imbarcazione ambientalista farà tappa sabato 14 e domenica 15 luglio a Giardini Naxos (Me), lunedì 16 a Marzamemi (Sr), martedì 17 e mercoledì 18 luglio a Pozzallo (Rg). Ma già domani, venerdì 13 luglio, nell’attesa che l’imbarcazione ambientalista arrivi in Sicilia è in programma il primo appuntamento: “L’aggressione alle spiagge siciliane”, una conferenza stampa sul tema dell’erosione costiera.

Goletta Verde: obiettivi e problemi da risolvere

Un viaggio, quello di Goletta Verde, che si concluderà il 12 agosto a Trieste, dopo 22 tappe, e che quest’anno avrà tra le priorità anche quella di affermare il ruolo centrale del Mediterraneo nelle politiche di accoglienza e integrazione, affinché recuperi il suo ruolo di cerniera tra culture e mondi che cooperano. Un tour che anche quest’anno ha l’obiettivo di denunciare le minacce ai mari e alle coste italiane, purtroppo da tempo ben noti, a partire dalla maladepurazione che in Italia continua ad essere un’emergenza irrisolta.

L’assalto al nostro mare e alle nostre coste, infatti, non accenna a fermarsi, come confermano anche i dati del nuovo dossier Mare Monstrum 2018 di Legambiente sul mare illegale basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto. Anche quest’anno la Sicilia resta sul podio piazzandosi al terzo posto con 2.038 infrazioni accertate, una per ogni chilometro di costa, pari al 12% del totale nazionale. Le persone denunciate e arrestate sono state 2.633 e i sequestri 436.

Altre pratiche illegali

Il settore di illegalità più significativo, che fa segnare un incremento del 22,2% delle infrazioni rispetto all’anno scorso, determinando un aumento del livello di inquinamento nel Mar Mediterraneo, è quello legato alla “mala depurazione”: depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti rappresentano un problema che riguarda molti nostri territori. In Sicilia i reati contestati dalle forze dell’ordine nel 2017 sono stati 489, mentre le persone denunciate e arrestate 1.096, e 229 i sequestri.

C’è poi una pratica molto diffusa e che produce effetti nefasti ed è la pesca di frodo: la Sicilia si conferma anche quest’anno la regione con il maggior numero di infrazioni svettando in testa alla classifica, con il 22,8% del totale nazionale. Quasi due reati al giorno, per un totale di 1.074, ben 1.045 persone denunciate e arrestate e 88 sequestri.

Ad assediare le coste del nostro Paese c’è poi anche il cemento: si tratta in larga parte dell’eredità dei decenni passati, quelli connotati dalla massiccia edilizia “spontanea” e illegale di cui sono testimoni lunghi tratti dei litorali italiani e che trovano la massima espressione in Campania e in Sicilia, regioni da cui provengono le maggiori spinte “condoniste” della politica locale. È il “vecchio abusivismo”, quello che non viene demolito e che, in certi casi, si ipotizza addirittura di salvare dalle ruspe, come a Pizzo Sella a Palermo. La Sicilia nel settore del cemento illegale conta 204 infrazioni accertate, 245 persone denunciate e arrestate e 71 sequestri.