L’Assemblea dei soci Gesap continua a difendere il fortino, ostinandosi a mantenere in carica il CdA come se non ci fosse stato il ciclone Helg, il vicepresidente arrestato in flagranza di reato con la mazzetta sul tavolo.
Per il momento solo la decisione di sostituire Helg con Giuseppe Todaro, designato dal Consiglio della Camera di Commercio, altra istituzione che continua a fare orecchio da mercante: la decisione di non dare le dimissioni in blocco era stata strumentalmente giustificata con il fatto che Helg, ai sensi dello Statuto, sarebbe rimasto in carica, quando era evidente a tutti che l’anziano imprenditore non poteva non lasciare l’incarico, se voleva mantenere il beneficio degli arresti domiciliari.
Dunque tutti in sella appassionatamente, nonostante le due inchieste sugli appalti e le tante stranezze che vengono fuori dalle carte: procedure diversificate e discrezionali, royalties ballerine, il tutto senza che nessuno abbia sentito il bisogno di vederci chiaro.
Adesso Orlando invoca salvifiche presenze esterne, come il responsabile dell’anticorruzione nazionale Raffaele Cantone, ma i buoi sono già scappati.
La verità è che nessuno vuole abbandonare le proprie posizioni in vista dell’affaire privatizzazione. L’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile continua a sollecitare l’uscita degli enti pubblici e la vendita ai privati delle quote sociali ma il problema è chi gestisce la fase di transizione. Al momento, con la Provincia commissariata dalla riforma fantasma di Crocetta, la Regione già nomina attraverso il commissario, due componenti del CdA. Se anche la Camera di Commercio fosse commissariata, la Regione avrebbe la maggioranza in Consiglio e quindi la gestione della privatizzazione.
Ecco perché il consiglio Gesap è diventato la linea Maginot da cui nessuno vuole uscire nonostante il buon senso e la dignità personale e politica impongano la strada delle dimissioni collettive, non come ammissione di responsabilità, che dovranno essere accertate dalla magistratura, ma come segno di rispetto verso l’opinione pubblica.
Anche la decisione di sospendere Scelta sta creando un parapiglia: dopo l’audizione del Direttore Generale, indagato l’ENAC (cioè Vito Riggio, da 13 anni Presidente, ha sentito il bisogno di emettere un comunicato she suona come difesa d’ufficio: “L’Enac ribadisce che l’operato di Scelta, nel suo lungo mandato all’interno della società, si è sempre svolto con professionalità nell’ambito di corrette dinamiche di confronto tra l’Ente regolatore e la società vigilata e titolare di concessione di gestione aeroportuale – si legge nella nota – eventuali avvicendamenti disposti da Gesap saranno dettati pertanto esclusivamente da logiche organizzative interne alla società stessa.
Nell’ambito dell’audizione, inoltre, Carmelo Scelta ha consegnato una copiosa documentazione inerente le recenti vicende che, oltre a essere vagliata dalle strutture dell’Ente preposte alla vigilanza, verrà trasmessa alle autorità inquirenti per le valutazioni e le azioni di competenza”. Siamo allo scontro finale.
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