ROMA (ITALPRESS) – “Migliorare la digitalizzazione e l’automazione” dei propri processi produttivi “è uno dei segreti per essere competitivi”. Lo ha detto, in un’intervista all’agenzia Italpress, Alessandro Galassini, direttore dello stabilimento di Anagni di Sanofi, il più grande dei tre stabilimenti dell’azienda farmaceutica in Italia, “specializzato nella produzione di farmaci sterili iniettabili e in particolare dei prodotti liofilizzati. Il liofilizzato – spiega Galassini – è una forma farmaceutica sterile che serve per stabilizzare i principi attivi. E’ un processo molto energivoro e dispendioso, però produce dei farmaci altamente stabili nel tempo. Durante il periodo del Covid abbiamo visto che alcune società hanno commercializzato dei vaccini che richiedevano una ‘cold chain’, un mantenimento del farmaco a temperature bassissime di almeno 70-80 gradi: la liofilizzazione a quel processo che è in grado di stabilizzare il principio attivo e renderlo fruibile anche a temperatura ambiente, perchè rimuove l’acqua in eccesso”, sottolinea.
Al momento l’azienda “è in un periodo di trasformazione: siamo un’entità che lavora da 50 anni ormai nel mondo farmaceutico, siamo partiti da un piccolo stabilimento di 3-4 persone nel 1973 e abbiamo attraversato tutto il periodo successivo in continua trasformazione. In questo momento stiamo trasformando il sito da un produttore di farmaci tradizionali – molecole di natura chimica – a uno stabilimento che produce biotecnologie, ovvero farmaci i cui principi attivi sono di natura biotecnologica: è una trasformazione sostanziale per il futuro del sito e del comparto farmaceutico”, per “poter ambire a produrre farmaci innovativi”.
L’Europa “sta lavorando sugli investimenti, ma a una velocità diversa” rispetto alle altre nazioni: “si vede chiaramente che, in passato, Asia e Stati Uniti hanno viaggiato a velocità maggiori. Adesso è il momento di colmare questo gap. L’Italia, in particolare, sta mettendo a disposizione diversi strumenti per le aziende per investire nell’innovazione e nei progetti strategici, ed è importante che questi progetti vadano avanti per garantire un futuro al nostro comparto che oggi è brillante e ha un export altissimo, uno dei più grandi d’Europa. Se però non viene manutenuto e non viene portato allo stato dell’arte, in futuro incontrerà problemi: è importante che l’Europa e l’Italia continuino a lavorare in questo senso, altrimenti tra 10 anni ci troveremo in un ritardo tecnologico che ci impedirà di operare sugli stessi livelli dei nostri competitor”.
– foto Italpress –
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