Funerali del pediatra Giuseppe Liotta. Una chiesa gremita di gente ha accolto stamattina il feretro di Giuseppe Liotta, il medico scomparso lo scorso sabato notte e ritrovato dopo cinque giorni a circa 10 chilometri dalla sua auto.
Giuseppe stava andando a Corleone per prendere servizio presso l’Ospedale ma non è mai arrivato, travolto e ucciso da una valanga di acqua e fango dopo un terribile nubifragio.
Dopo il ritrovamento e l’autopsia è stata allestita la camera ardente ieri sera presso la parrocchia di San Vincenzo in via dei Quartieri dove si è tenuta una veglia di preghiera.
Una veglia alla quale hanno partecipato centinaia di persone tra parenti, amici e semplici conoscenti del medico e della famiglia. Al termine del momento di preghiera il Presidente della Regione Nello Musumeci si è avvicinato alla moglie, Floriana per porgere le condoglianze personali ed istituzionali.
I funerali invece sono stati celebrati dall’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice, questa mattina alle 10,30 nella parrocchia Mater Ecclesiae di viale Francia: “Giuseppe è vivo – ha detto Lorefice nel corso dell’omelia – chi ha amato non muore mai!”.
Presente alla funzione tra gli altri anche il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha indetto per oggi il lutto cittadino e bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici.
C’erano tutti dentro e fuori dalla chiesa: chi Giuseppe l’ha conosciuto personalmente ma anche tantissima gente comune rimasta profondamente colpita dalla vicenda dolorosa di quest’uomo morto mentre andava a lavoro in una sera come tante.
Ed è questo il messaggio che la famiglia di Giuseppe ha voluto mandare: Giuseppe era un uomo come tanti.
“Per Giuseppe il motore del suo agire era fatto da un forte senso di etica cristiana” ha detto la moglie Floriana al termine della funzione ringraziando tutti gli uomini, militari, carabinieri e volontari che non hanno mai smesso di cercarlo.
“Giuseppe non aveva uno straordinario senso del dovere il suo era ordinario senso del dovere. Se di eroismo dovremmo parlare, dovremmo celebrare tutti i lavoratori che quella notte erano al lavoro”.
“Il messaggio positivo è che non siamo mai stati soli. Questo abbraccio non lo dimenticherò mai” ha concluso la vedova del pediatra.
Tante parole d’amore e di stima per Giuseppe che non c’è più e tantissimo affetto per chi adesso dovrà imparare a vivere senza di lui, ma quello che quest’uomo ci lascia inconsapevolmente, è un grande insegnamento.
Quello di guardarci attorno tutti i giorni per riscoprire quanti Giuseppe ci sono che vivono la loro vita con amore per la famiglia e dedizione per il proprio lavoro.
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