Cronaca

Frode dei carburanti a Catania, diesel “più infiammabile”: sette indagati

Nell’ambito della sinergica collaborazione tra il Comando Provinciale di Catania della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, consolidata dal Protocollo di intesa sottoscritto a livello nazionale in data 3 aprile 2023, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria etneo e i funzionari dell’Ufficio delle dogane di Catania nonché dell’Ufficio Antifrode della DT-VII – Sicilia di Palermo hanno effettuato una vasta operazione a carattere congiunto per il controllo degli impianti di distribuzione stradale di carburante della provincia di Catania con l’obiettivo di verificare la qualità dei prodotti petroliferi in vendita.

Le attività, sviluppate con il supporto tecnico del laboratorio chimico mobile di Palermo e del laboratorio chimico etneo di ADM, hanno consentito di monitorare nell’arco di 4 giorni oltre 80 siti e di individuare, in sette casi, la vendita in atto di gasolio risultato non a norma a causa della riscontrata presenza di un grado di infiammabilità del prodotto più elevato rispetto agli standard previsti dalla normativa di settore.

Un gasolio per autotrazione “più infiammabile” potrebbe derivare da operazioni di miscelazione abusive con sostanze estranee come solventi, carburanti avio, benzine e oli vegetali esausti, che ne alterano le proprietà aumentando i rischi per sicurezza degli operatori e degli utenti finali.

A ciò si aggiungono i danni per l’Erario a causa del non corretto assolvimento degli obblighi impositivi gravanti su tali miscele.

All’esito delle verifiche congiunte svolte sul territorio della provincia, sono stati sequestrati oltre 23.000 litri di gasolio per autotrazione non conforme e denunciati alla Procura della Repubblica di Catania sette gestori di impianti di distribuzione stradale presso cui tali prodotti erano in vendita per i reati di frode nell’esercizio del commercio di cui all’art. 515 del c.p. e di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici per effetto della detenzione ed utilizzo di carburanti che potrebbero essere stati ottenuti da miscelazioni non autorizzate di cui all’art. 40 del Testo unico sulle accise (TUA).

Il sequestro preventivo del gasolio non a norma ha evitato l’utilizzo di prodotti petroliferi chimicamente alterati i quali possono determinare rischi sia per l’ambiente che per la sicurezza della circolazione stradale.

L’operazione riflette la costante attenzione che la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli annettono al controllo del regolare funzionamento dei sistemi di erogazione e alla verifica della qualità dei prodotti venduti a tutela dei consumatori finali e a salvaguardia dell’ambiente.

Redazione

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