Fratelli uccisi nel nisseno, dopo il fermo confessa un pastore

A scatenare la furia omicida di un giovane pastore 22enne sembra sia stata una lite per i pascoli.

Le vittime sono due fratelli rispettivamente di 74 e 76 anni, originari di Canicattì, i cui cadaveri furono trovati nelle campagne di contrada Deliella il 14 giugno scorso.

Dopo tre mesi arriva la svolta nelle indagini. Le due vittime erano state rinvenute nelle campagne, uno semicarbonizzato accanto ad un’autovettura anch’essa data alle fiamme, l’altro poco distante con la testa fracassata.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta hanno sottoposto a fermo un pastore rumeno di 22 anni, incensurato.

Ha tradire Florin Scurtu una traccia di Dna lasciata sull’auto delle due vittime, l’analisi dei tabulati telefonici e la visione attenta delle telecamere dell’impianto fotovoltaico delle campagne di Delia.

Movente del duplice omicidio una lite per i pascoli come lo stesso giovane ha confessato nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al Gip Valentina Balbo.

“Un lavoro investigativo particolarmente difficile vista la complessità della scena del crimine – ha spiegato il colonnello Baldassare Daidone, comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta – e un delitto di particolare efferatezza avvenuto a colpi di pietra. Qualche giorno prima c’era stato un diverbio tra i due fratelli e l’arrestato il quale era stato redarguito per aver fatto pascolare il gregge nel loro terreno. Il giorno del duplice omicidio Scurtu si è recato dai due fratelli per un chiarimento e la lite è poi degenerata”.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’omicida avrebbe colpito prima Filippo, che tra i due fratelli era quello più in forma pur trattandosi sempre di un anziano, per poi colpire Calogero che per camminare utilizzava un bastone e con tutta probabilità ha provato a scappare. Il giovane ha poi tentato maldestramente di occultare i due cadaveri.

Il Gip di Caltanissetta ha convalidato il fermo, disponendo per l’indagato la custodia cautelare in carcere.

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