Prima giornata di protesta della Formazione professionale in Sicilia con sei ore di sciopero quelle in concomitanza con la manifestazione regionale indetta dai sindacati confederali. Un corteo si è snodato da piazza Marina in direzione di piazza Indipendenza, davanti alla sede della Presidenza della Regione.
Tutti concordi i sindacalisti nell’indicare il governo Crocetta come primo responsabile dell’annientamento di un settore che doveva essere riformato.
“Questo è il governo del dramma sociale e della disoccupazione – ha dichiarato Giusto Scozzaro della Flc Cgil Sicilia – abbiamo una nuova programmazione senza risorse o con risorse insufficienti, un progetto di servizi per l’impiego che è stato abbandonato da chi lo ha proposto, ossia il governo, un progetto che serviva per dare occupazione ai lavoratori degli enti disaccreditati che invece viene azzerato e messo in crisi e abbiamo una cassa integrazione che il governo regionale si lascia ‘scippare’ dal governo Renzi. C’è una devastazione e non c’è un progetto di governo su questa vertenza”.
“Il governo – dice Giuseppe Raimondi della Uil Scuola – alterna, rispetto alla vertenza principale in Sicilia che è quella della Formazione professionale che vede ottomila posti di lavoro a rischio, solo cinismo e demagogia.
Non ha un progetto sul settore, dopo la distruzione non ha saputo costruire nulla: tutte e tre le filiere sono in ginocchio e a giugno o luglio, quando si completerà la terza annualità degli interventi formativi, l’asticella vedrà la partenza della disoccupazione. Se il governo non interviene subito, con immediatezza, circa ottomila posti di lavoro saranno perduti”.
“Tutto è irrisolto – dice Giovanni Migliore della Cisl Scuola – entro giugno avremo ottomila persone tutte a casa, oltre alle tremila che ad oggi aspettano ancora risposte dal governo”. I sindacati sollecitano anche un incontro alla Regione sul Progetto Prometeo affidato al Ciapi al fine di scongiurarne la chiusura anticipata.
“Se il rimedio che si chiamava Prometeo – continua Migliore – diventa peggiore di tutti i mali ditemi voi che dobbiamo fare. La stessa cosa si va rovesciando ora anche su Garanzia Giovani mentre sull’obbligo di istruzione la famosa ‘campanella’ che avrebbe dovuto suonare per tutti l’hanno sentita solo in pochi – attacca – di fatto c’è un disastro, questa si chiama macelleria sociale non garanzia”.
Le proteste del mondo della Formazione professionale andranno avanti tutta la settimana.
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