Se si facesse una conta dei danni economici e sociali provocati nel mondo della Formazione professionale dal Presidente Crocetta e dalle dame da lui poste al vertice dell’Assessorato regionale, arriveremmo a cifre incalcolabili, anche perché è obiettivamente difficile quantificare le sofferenze inflitte a circa ottomila famiglie, private del reddito e delle prospettive di vita.
Il tutto con l’aggravante che gran parte delle scelte attuate dal trio Crocetta – Scilabra – Corsello erano prive di ancoraggio normativo e violavano il diritto amministrativo e i diritti dei lavoratori.
L’ennesima conferma viene dal CGA che ha annullato il finanziamento del progetto Prometeo, 35 milioni destinati in house al Ciapi di Priolo con un programma di 311 corsi e 1.415 dipendenti, con l’obiettivo di falcidiare gli enti esistenti e di accentrare progetti e lavoratori sotto una insegna unica.
Adesso tutto è bloccato perché il tribunale amministrativo di ultimo grado ha stabilito che i soldi, provenienti dall’Avviso 20, dovevano essere utilizzati per fare scorrere la graduatoria dei progetti ammessi ma non finanziati, come peraltro espressamente previsto dal bando.
Tutto nasce da un ricorso dell’ente di formazione Ted di Monreale che aveva presentato un progetto idoneo ma non finanziato nell’ambito dell’Avviso 20 e aveva sostenuto che la Regione non poteva di punto in bianco cambiare le carte in tavola, a fronte di precise indicazioni del bando.
In primo grado il Tar, quando ancora il clima dell’opinione pubblica era favorevole alla sedicente rivoluzione di Crocetta, aveva respinto il ricorso nonostante il paragrafo 4 del bando indicasse in maniera esplicita lo scorrimento della graduatoria in caso di fondi residui.
Ma era prevalsa una lettura discutibile del bando: “dalla complessiva lettura dell’avviso pubblico 20/2011 non si evince la presenza di un obbligo per la Regione di assegnare le somme derivanti dal mancato avviamento o dalla revoca dei progetti finanziati ai percorsi formativi ammessi ma non finanziati” insomma un escamotage per consentire a Crocetta & C. di smontare l’universo mondo della Formazione Professionale che, per la verità, di magagne ne nascondeva tante.
Ma tanta acqua è passata sotto i ponti, Crocetta e i suoi collaboratori hanno dato continue prove di insipienza e improvvisazione e, adesso, la lettura del CGA ha preso atto che sul paragrafo 4 c’è poco da interpretare: le parole sono chiare e nette.
Quindi è tutto bloccato anche perché la sentenza prevede un commissario ad acta, qualora l’assessorato non ottemperi con una concreta ipotesi di danno erariale a carico di chi dovesse prendersi la responsabilità di andare avanti con il progetto Prometeo.
Insomma come nel gioco dell’oca nell’era analogica, nella Formazione Professionale di Crocetta si riparte sempre da zero. Quello che non cambia è la situazione delle ottomila famiglie che vivono nella speranza che qualcuno impedisca al governo regionale di continuare a giocare con la vita di tante persone.
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