Folk Barok, tutto pronto per “Il tempo che ritorna”
Da bambini ci insegnano il rumore dell’orologio, quel ticchettio costante che inesorabile porta con sé i minuti, le ore, gli anni. Il tempo avanza, impariamo da giovani. A volte lento, a volte rapido, ma spietatamente verso un unico senso: il futuro. Una volta grandi però ecco che ci accorgiamo della magia che si cela dietro questa apparente crudeltà, perché è vero, il tempo va avanti, ma avanzando porta con sé un grande tesoro, il suo passato. Un incantesimo che stupisce, ammalia, spaventa anche, ma che è la vera e unica possibilità che quel futuro ci sia davvero. Accade quindi che si abbia voglia di fare quel percorso in senso opposto, con consapevolezza e brama di scoperta di quel passato che è la vera risorsa per il domani.
Il tempo che scorre
Al tempo che scorre, ma soprattutto al tempo che torna è dedicata la nuova edizione di “Folk Barock”, il festival della musica popolare ideato e diretto da Carlo Muratori che quest’anno giunge al suo quarto appuntamento con il patrocinio del Comune netino. Dal 12 al 15 luglio Noto, culla del barocco siciliano, ospiterà una quattro giorni dedicata alla riscoperta della memoria, di quei materiali popolari, di quelle tradizioni che restano lì, immobili, in attesa che qualcuno del tempo presente si ricordi di spolverarle da un passato lontano, ma così vicino.
Come una speciale macchina del tempo, la musica popolare sarà strumento di recupero di un sapere antico, di un tesoro prezioso di emozioni, parole, profumi, immagini di un ieri ancora nel cuore. A guidare questo viaggio saranno alcuni degli esponenti più autorevoli della musica d’autore, Carlo Muratori, Mario Incudine e due dei gruppi protagonisti della musica popolare siciliana. Ci saranno infatti i “Kunsertu” e, per l’occasione, si avrà la straordinaria reunion dei “Cilliri”, il gruppo fondato esattamente 40 anni fa da Carlo Muratori e da altri bravi musicisti siciliani
Immagine di questo percorso una clessidra che segna lo scorrere del tempo, ma che insieme permette a quel tempo andato di ricominciare a scendere.
“Una quarta edizione che vuole celebrare con piacevole nostalgia quel passato che ha forgiato la nostra identità – spiega Caro Muratori – le tradizioni, gli antichi saperi, le poesie e storie antiche che ancora oggi riescono a stupirci per quanto grande e ricco sia stato il nostro tempo addietro. Una fonte inesauribile di ispirazione, cultura, pienezza e profondità di vita che fa parte della nostra memoria siciliana”.
Un programma pieno
Sarà un programma pieno che in quattro giornate regalerà un tuffo nel passato, fatto di serenate sotto i balconi, con un meraviglioso artista, come appunto Mario Incudine, protagonista il 12 luglio, alle ore 21.30, di uno spettacolo itinerante fra i balconi barocchi lungo il corso principale di Noto, a cantare le antiche serenate settecentesche siciliane; fatto di racconti, come il suggestivo appuntamento del 14 luglio all’ex Convitto Ragusa dedicato all’ultimo lavoro di Carlo Muratori, il cd-book “Dies Irae, la Cantata di li rujni” (ed. Le Fate), che racconta con le parole dei cantastorie del tempo le catastrofi che colpirono la Sicilia orientale alla fine del ‘600. Una conferenza spettacolo a cui parteciperanno anche Sergio Bonanzinga, docente di Etno-Musicologia dell’Università di Palermo, e lo storico Luigi Lombardo, autore del libro “Catastrofi e storie di popolo” che accompagna il cd “Dies Irae”.
Il tempo che torna e che ritorna quindi, come accade a due storici gruppi della musica folk che dopo anni di inattività hanno deciso di riprendere la loro programmazione musicale: il 13 luglio alle ore 21.30 toccherà ai “Cilliri”, gruppo nato nel 1977 che ha rappresentato fino a metà degli anni ’80 un punto di riferimento nella musica d’autore siciliana, mentre il 15 luglio saranno i “Kunsertu” a tornare in pista e a chiudere il festival con un concerto in Piazza Municipio.