Finanziaria Sicilia. Continuano le sedute a Palazzo dei Normanni per la l’approvazione dei vari capitoli della legge Finanziaria. Tra i provvedimenti già approvati ci sono i ventidue milioni di euro in più per il 2018 e il 2019 per le ex Province regionali.
L’Aula ha approvato l’articolo 20 che stanzia le somme da destinare, prioritariamente, al pagamento degli stipendi dei dipendenti delle tre Città metropolitane e dei sei Liberi consorzi dei Comuni, mentre un milione di euro è destinato alla progettazione di opere pubbliche. “Con questa norma – afferma il presidente Musumeci – abbiamo voluto dare certezza ai bilanci delle ex Province consentendo loro di poter programmare con tranquillità l’attività. In parallelo si sta lavorando per l’eliminazione, o almeno la riduzione, del contributo di risanamento della finanza pubblica statale che assorbe tutte le entrate di questi enti”.
L’Ars, nel corso della votazione per l’approvazione della Finanziaria 2018, ha approvato un emendamento che prevede la salvaguardia dei cosiddetti stabilizzati dei gruppi parlamentari e taglia da 58.571 euro a 38.071 euro la somma prevista da una normativa statale da destinare ai collaboratori esterni dei singoli deputati.
L’emendamento, firmato da tutti i capigruppo, prevede l’eliminazione dei contratti ‘D6’ e concretizza quello che era stato l’impegno del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che ha sempre sostenuto che “non sarebbe stato moralmente accettabile, ‘licenziare’ i cosiddetti stabilizzati”, collaboratori che svolgono l’attività di supporto parlamentare in alcuni casi da oltre vent’anni.
“Con questo taglio – sottolinea Miccichè – l’Assemblea regionale risparmierà circa 1 milione 800 mila euro l’anno, per un totale di 9 milioni in questa legislatura”.
La norma approvata mette ordine nelle retribuzioni degli 80 stabilizzati: il massimo che potranno ottenere nel corso di un anno sarà di 58.571 euro e saranno previste anche fasce di importo minore.
I deputati potranno avere massimo 2 collaboratori: uno potrebbe essere il tradizionale portaborse, l’altro un collaboratore qualificato che lo aiuterà nella sua attività legislativa. Infine, i deputati non sono obbligati a reclutare personale esterno, ma possono utilizzare le somme loro destinate per pagare gli stabilizzati.
L’Istituto regionale del vino e dell’olio è salvo. Lo ha deciso l’Aula approvando una norma della Finanziaria, proposta dal governo Musumeci.
“Abbiamo voluto salvaguardare – spiegano il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Edy Bandiera – un ente con una storia virtuosa di oltre mezzo secolo, ma soprattutto con un futuro, visto che è impegnato nella certificazione delle più importanti produzioni di vino e olio dell’Isola, oggetto di straordinario gradimento dei mercati internazionali e protagoniste di eccellenti performance. Serve adesso una governance più oculata che non vanifichi l’odierna scelta dell’Aula”.
Lo prevede una norma proposta dal governo Musumeci, illustrata dall’assessore al Territorio, Toto Cordaro, e approvata dall’Aula.
“E’ una norma di portata storica che, con 12 anni di ritardo, istituisce l’Autorità – spiegano il presidente della Regione, Nello Musumeci e l’assessore Toto Cordaro. La Sicilia al passo con l’Europa. Per la prima volta!”.
Le aree di parcheggio dei nuovi centri commerciali dovranno essere dotate di colonnine di ricariche per i mezzi elettrici. Lo prevede una norma proposta dal governo Musumeci, illustrata dall’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, e approvata all’unanimità dall’Aula.
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