Fillea: se spesi i 7 mld a disposizione, in un anno il Pil della Sicilia crescerebbe del 6%

Oltre 7 miliardi potrebbero essere immediatamente spesi per infrastrutture e interventi di messa in sicurezza e sostenibilità, ma le domme sono bloccate per varie cause. Il calcolo è della Fillea Cgil Sicilia, che ha aperto oggi il proprio congresso. “Se solo si spendesse la metà di queste risorse -ha detto il segretario generale, Franco Tarantino- in un anno il Pil della Sicilia crescerebbe del 6%. L’attivazione di tutte le risorse creerebbe occupazione per 70 mila addetti”, ovvero un un numero pari agli edili che hanno perso il lavoro a partire dal 2007, quando si è aperta la crisi che ha registrato ridotto il monte ore di lavoro del 43%. Una debacle che è stata conseguenza anche del calo vertiginoso degli importi andati a gara: 650 milioni nel 2008, 369 nel 2013. Peraltro con appesantimenti burocratici che inceppano le procedure, per cui, ad esempio, delle 334 gare bandite nel 2012 solo 155 (il 47%) risultato espletate.

“Nel contesto di crisi -ha rilevato Tarantino- è aumentato il lavoro nero, come si evince da una ricerca della cassa edile di Siracusa, che rileva una crescita del 35%. Possiamo dire con certezza che in Sicilia un lavoratore edile su due è in nero, cosa che mette a rischio anche la sicurezza dei lavoratori in un quadro di carenze di controlli”. Per Tarantino, “il 6% dei proventi derivanti dai controlli dovrebbero essere spesi per autofinanziare il sistema ispettivo”. Ma c’è poi “quell’enorme mole di finanziamenti disponibili che devono subito essere attivati”, rimuovendo ostacoli di varia natura: di ordine amministrativo, o relativi alla capacità di spesa dei fondi europei o connessi ai vincoli del patto di stabilità. La Fillea chiede che vengano aperti subito i cantieri per opere stradali per 2 miliardi e 121 milioni riferiti all’Anas e per 1 miliardo e 275 milioni riferiti al Cas. “I progetti sono già finanziati -ha detto Tarantino- e attendono solo una delibera di recepimento del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per avviare Nord-Sud Camastra Gela (520 milioni); Licodia Eubea (112 milioni); Birgi-Mazara del Vallo (134 milioni) ; Bronte-Adrano( 55 milioni); Agrigento-Caltanissetta (990 milioni); Bolognetta Lercara (296 milioni); Tangenziale S. Gregorio ( 10 milioni). Le opere del Cas sono Siracusa-Gela e Ragusa-Catania che sta appesa alla stipula di una convenzione fra Ministero per le Infrastrutture e il Project financing Tecnis. Anche per il sistema ferroviario sono stanziati 2 miliardi e 426 milioni per la direttrice Palermo Catania e si è in attesa anche per quest’opera del Cis. “Noi -ha detto Tarantino- rivendichiamo il riposizionamento delle poste della Catania- Messina già stanziate nel 2004 e poi dirottate per finanziare ammortizzatori in deroga”. Il rilancio dell’edilizia, per la Fillea, deve fare leva anche sugli interventi per superare l’emergenza abitativa e dai lavori per l’interporto di Termini Imerese (78 milioni), per la messa in sicurezza delle scuole (40 milioni) per le reti fognarie e i depuratori, 1 miliardo e 150 milioni per 96 interventi sui quali si è in forte ritardo e nel 2105 scatterà la sanzione dell’Europa. Ma anche su tutti gli interventi che attengono al risparmio energetico e alle manutenzioni, alla sicurezza del territorio. “Da parte della Regione- ha detto Tarantino- ci saremmo aspettati investimenti e iniziativa su un settore che soffre più di qualunque altro e che ha un ruolo anticongiunturale e invece non ci sono stati”. Assieme agli investimenti e allo sblocco dei cantieri dal segretario della Fillea è venuta forte la sollecitazione a tenere “alta la guardia contro il rischio di infiltrazioni mafiose”.