ROMA (ITALPRESS) – La riforma «Presenta dei punti migliorativi, ma altri nodi non sono sciolti. Lo dico chiaramente: non è la miglior riforma possibile. Si tratta di un percorso avviato da più di un anno, che va letto nell’ottica della posizione italiana in Europa. Non dimentichiamo il brillante successo ottenuto dopo un complesso e serrato negoziato sul Recovery».
Cosi’ il presidente della Camera Roberto Fico in una intervista al Corriere della Sera.
«Il voto riguarda il mandato da dare al presidente Conte per il Consiglio europeo dove dovrà tutelare le posizioni e gli interessi del nostro Paese. Il Movimento e la maggioranza tutta hanno il dovere di sostenerlo: serve grande responsabilità in una fase delicatissima per l’Italia. Occorre lavorare per il bene dei cittadini, per uscire dalla crisi il prima possibile. Per raggiungere questi risultati servono sintesi, coesione, capacità di mediazione».
«Non possiamo rimanere isolati in Europa – continua Fico – Alle incertezze di questo periodo dobbiamo rispondere con serietà e impegno, mettendo al primo posto l’interesse collettivo. Il confronto, anche vivace, è necessario, ma basta battibecchi che non portano da nessuna parte. Conte è in bilico? Il presidente del Consiglio ha il pieno sostegno del Movimento 5 Stelle, questo non lo ha messo in discussione nessuno al nostro interno».
Luigi Di Maio ha chiesto uno stop alle provocazioni da parte degli alleati.
«Questa maggioranza è nata poco più di un anno fa, e si è trovata dopo poco ad affrontare una pandemia e la fase più difficile dal Dopoguerra ad oggi. L’impatto dell’emergenza e altre questioni fondamentali per il Paese vanno affrontati con senso di responsabilità e facendo fronte comune, con dialogo e rispetto reciproco. È quello che si aspettano i cittadini: non sfide muscolari, ma serietà e autorevolezza, nei contenuti e nei modi».
Matteo Renzi invece ha criticato Conte per la gestione del Recovery.
«La gestione del Recovery deve essere una priorità assoluta per tutti gli attori istituzionali. Si sono svolti i primi passaggi alle Camere, c’è stato un lavoro al riguardo delle commissioni parlamentari, e altri step seguiranno, a partire dalla prossima legge di Bilancio. È un percorso complesso che va affrontato con il contributo di tutti e con la consapevolezza che occorre lavorare per non sprecare un’occasione decisiva per il futuro. Parliamo di oltre 200 miliardi che devono servire per investimenti in infrastrutture, ambiente e innovazione».
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