PALERMO – L’Ospedale Ingrassia di corso Calatafimi fra prospettive di adeguamenti e ristrutturazioni e atti vandalici o di sabotaggio, provocati da interessi non tanto sotterranei.
L’ultimo episodio è avvenuto mercoledì della scorsa settimana ma se ne è avuta notizia soltanto adesso: il portello sul vano dell’impianto idrico è stato divelto e uno dei tubi è è stato tranciato provocando l’allagamento del reparto di Gastroenterologia.
Già in passato si erano verificati altri atti di sabotaggio agli ascensori: a settembre del 2014 il non corretto funzionamento dei freni aveva provocato ina discesa fuori controllo, conclusasi fuori piano, fortunatamente soltanto con un grande spavento e con qualche ferito leggero; successivamente la pulsantiera di un altro ascensore era stata danneggiata, determinando un corto circuito che mise l’impianto fuori uso per un lungo periodo di tempo.
In entrambi i casi nessun dubbio: non si è trattato di incidenti, ma di interventi esterni tesi a creare danneggiamenti.
Anche sul fronte degli allagamenti, quello di mercoledì non è il primo: a novembre il Pronto Soccorso era stato messo fuori uso per qualche giorno: nei water ella struttura erano stati gettati pannolini, garze e altro materiale in uso presso gli ospedali, proprio allo scopo di otturarli e renderli inutilizzabili.
Quando si è andati a controllare le immagini dell’impianto televisivo a circuito chiuso, si è scoperto non solo che non vi era alcuna registrazione, ma che l’impianto nonostante, fosse stato acquistato anni prima, non era mai entrato in funzione. Episodio che, ovviamente, non è attribuibile ai sabotaggi ma alla carenza di organizzazione interna,
Insomma è chiaro che all’ospedale Ingrassia c’è qualcuno che vuole danneggiare la gestione anche in prospettiva degli interventi di ristrutturazione, alcuni dei quali già completati: la nuova “Unità operativa complessa di Terapia intensiva neonatale”, costata circa un milione e mezzo di euro con tecnologie e strumentazioni di avanguardia ed il Pronto Soccorso che, a fine mese, riaprirà i battenti, rinnovato e riorganizzato.
Gli inquirenti sono convinti che i danneggiamenti siano stati attuati da gruppi che sono stati esclusi dai lavori di ammodernamento dell’ospedale, che costeranno complessivamente circa 17 milioni di euro, oppure da aziende che prima gestivano in modo abusivo le macchinette per la distribuzione di bevande e snack, il cui servizio è stato messo a gara dalla nuova amministrazione.
Quel che è certo è che urge un controllo più serrato, con indagini mirate per individuare mandanti e manovalanza, ripristinando la legalità e la sicurezza all’interno dell’ospedale Ingrassia.
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