Emergenza ossigeno in Sicilia, mancano bombole per chi è a casa

Le bombole d’ossigeno iniziano a scarseggiare in tutta la Sicilia, si tratta di una dotazione essenziale per la sopravvivenza di tutti quei pazienti malati di Covid che scelgono di curarsi in casa evitando così di affollare gli ospedali.

Il numero dei pazienti con Covid curati a domicilio cresce (sono oltre 30mila), e ogni giorno si registrano circa 5 mila richieste inevase di bombo d’ossigeno.

Ma come ci si procura una bombola d’ossigeno? Il cittadino va in farmacia con la prescrizione medica. Il farmacista consegna la bombola di ossigeno e prende gli estremi del paziente, in modo da consentire il tracciamento. La farmacia a sua volta riceverà una nuova bombola per ogni bombola vuota che restituisce all’azienda.

“I contenitori però- denuncia il presidente siciliano di Federfarma, Roberto Tobia – vengono spesso indebitamente trattenuti dai pazienti anche quando sono ormai vuoti”, forse per paura che possano tornare utili, ma è una pratica inaccettabile.

Questo aggrava la situazione degli accessi negli ospedali perchè in assenza della terapia molti positivi con sintomi respiratori vengono ricoverati in ospedale, ingolfando è pronto soccorso e reparti Covid.

“In Sicilia – spiega Tobia- sono sette le aziende che si occupano della produzione e distribuzione di gas medicinali, in bombole da 3 e 6mila litri, e ne mancano all’appello 8-9 mila. I pazienti che usano l’ossigeno per patologie croniche come broncopolmonite o asma lo usano in dosi limi- tate ma non riportano indietro il contenitore. Capita che un paziente muoia e i familiari non si dimentichino di farlo, oppure di trovare i contenitori nei sacchi dell’immondizia, una volta finiti. Abbiamo sempre proposto al ministero e all’agenzia del farmaco di introdurre una cauzione o una sanzione ma non ci siamo mai riusciti”.

I farmacisti lanciano un appello: “Ogni giorno arrivano 3-4 richieste a ciascuna delle 1.600 farmacie siciliane, ma non possiamo soddisfarle. Chiunque a casa abbia una bombola vuota la restituisca. Può salvare una vita“.

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