Comunali, omonimia costruita per “confondere” gli elettori

“La qualità del consenso e la qualità della procedura elettorale rappresentano la qualità della democrazia, – dichiarano Rosario Arcoleo per “Partito Democratico”, Valentina Chinnici per “Progetto Palermo”, Steni Di Piazza per Movimento 5Stelle, Barbara Evola per “Sinistra Civica Ecologista” e Francesco Miceli per “Miceli Sindaco X Palermo” – per questo – aggiungono – abbiamo presentato un esposto a nome di tutte le forze politiche che alle scorse elezioni amministrative hanno sostenuto la candidatura di Massimo Castiglia come Presidente della Prima Circoscrizione: pensiamo, infatti, che sia assolutamente necessario denunciare in tutte le sedi quei comportamenti che, oltre a essere politicamente scorretti, debbano anche essere valutati sotto al profilo della legalità.“

“Abbiamo ragione di ritenere – continuano – che queste pratiche abbiano potuto interferire sull’esito elettorale, specialmente nelle Circoscrizioni come la Prima dove la differenza di voto fra la coalizione che ha vinto e la coalizione che ha sostenuto Massimo Castiglia è stata minima.”

“Nell’esposto – proseguono – ci riferiamo a tutti quei candidati alla Circoscrizione che hanno indicato come “soprannome” (….detto) il nome e cognome di un candidato al Comune, mettendo in atto pratiche di fatto pregiudizievoli che pensiamo possano aver confuso, se non sviato, e “orientato” la volontà degli elettori.”

“È possibile tollerare tutto questo? E’ possibile che il Sindaco Lagalla, i Partiti e i Consiglieri comunali interessati siano rimasti inermi rispetto a queste pratiche, senza pretendere che i responsabili facciano chiarezza?”

“Nell’esposto – evidenziano – si denunciano, inoltre, una serie di gravissime irregolarità nella compilazione dei verbali e nel computo delle schede e delle preferenze di voto che sono state oggetto di apposita impugnazione innanzi al Tar e che potrebbero integrare autonome fattispecie di reato.”

“I fatti rappresentati nel ricorso al Tar”, afferma l’avv. Serena Romano che ha curato la presentazione dell’esposto, “appaiono talmente gravi da ritenere necessario un approfondimento da parte della Magistratura, specie se si considera il clima di grande tensione che ha caratterizzato le giornate elettorali, dapprima a causa degli arresti dell’8 e 10 giugno ed in seguito a causa dell’anomala rinuncia tardiva all’incarico da parte di ben 174 presidenti di seggio, stando alle notizie di stampa”.

“Auspichiamo – concludono – che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che alle future tornate elettorali tutte le forze politiche vigilino affinché i propri candidati si astengano dal metter in pratica comportamenti che possano alterare la correttezza e la trasparenza della competizione e violare la libertà di voto degli elettori.”

Lo dichiarano Rosario Arcoleo per “Partito Democratico”, Valentina Chinnici per “Progetto Palermo”, Steni Di Piazza per Movimento 5Stelle, , Barbara Evola per “Sinistra Civica Ecologista” e Francesco Miceli per Miceli Sindaco X Palermo”.