Elezioni a Palermo, seggi aperti dalle 7 ma ancora non si può votare
A oltre tre ore dall’apertura dei seggi in molte sezioni è ancora impossibile accedere e sono centinaia gli elettori giunti per votare che sono stati rispediti a casa.
Tutto a causa del forfait, all’ultimo momento, di oltre un centinaio di presidenti e scrutatori.
La Prefettura, allertata dal Comune è stata impegnata per tutta la notte nel tentativo di risolvere questa situazione, con la nomina di sostituti, in modo da consentire il regolare svolgimento delle operazioni elettorali. Decine di presidenti e scrutatori selezionati non si sono presentati nel primo pomeriggio per le operazioni preparatorie.
Gli scrutatori che si sono presentati sono rimasti per ore bloccati nelle scuole a Palermo che sono sede di seggio elettorale, in attesa che la situazione si sbloccasse. Infatti dalle sezioni dove manca il presidente, per via delle rinunce nessuno si è potuto allontanare in attesa della nomina del sostituto.
A seggi già aperti, sono ancora una cinquantina le sezioni elettorali dove mancano ancora i presidenti per avviare le operazioni. Gli scrutatori sono in attesa, ma non possono far altro che rispedire a casa gli elettori.
Nella zona di Corso Calatafimi presso la scuola Marinella Bragaglia, sede di seggio, gli agenti sono impegnati a interdire l’accesso. In molte sezioni i presidenti non sono ancora stati assegnati e dove invece sono già a lavoro sono impegnati a recuperare il ritardo nelle operazioni di preparazione al voto.
Intanto il Comune nomina funzionari interni in extremis. Per il ruolo di presidente di sezione, ecco come candidarsi Chi fosse interessato a ricoprire la carica di presidente di sezione elettorale può inviare una mail indicando nome, cognome, recapito telefonico e indirizzo a:
ufficiocoordinamentoelettorale@comune.palermo.it
Tra i requisiti indispensabili: il diploma di scuola superiore, il godimento dei diritti politici, non aver precedenti penali e non aver parenti che sono candidati. Il compenso è di 280 euro per l’impegno nell’intera tornata elettorale, agli scrutatori va qualcosa in meno.