Eletto il nuovo presidente dell’ANCI Sicilia: è Paolo Amenta
È Paolo Amenta il nuovo presidente dell’ANCI Sicilia, eletto all’unanimità durante la XII Assemblea Congressuale dell’Associazione. L’elezione al termine della XII Assemblea Congressuale dell’ANCI Sicilia tenutasi questa mattina.
“Accetto con onore e con orgoglio la carica di presidente dell’ANCI Sicilia e ringrazio Leoluca Orlando per il lavoro fin qui svolto e i sindaci di Palermo, Messina, Trapani, Caltanissetta e Siracusa che, in prima battuta, hanno sostenuto la mia candidatura. Sono commosso per la fiducia che mi stanno dimostrando. Una fiducia che si è basata sulla presentazione di una lista unica che non ha fatto altro che cementare il percorso unitario dell’Associazione. La strada da percorrere nell’immediato futuro non sarà sicuramente agile per gli enti locali, soffocati come sono dalle disuguaglianze e da una fragilità economica aggravata dalla pandemia. Ma ci impegneremo ancora di più per una radicale inversione del trend negativo che ha, purtroppo, caratterizzato la realtà di questi ultimi anni”.
Questo il primo intervento di Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni (Siracusa), neo presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, eletto all’unanimità durante la XII Assemblea congressuale dell’ANCI Sicilia, svoltasi questa mattina al San Paolo Palace di Palermo.
Il neo presidente Amenta ha poi presentato la propria relazione sottolineando i temi fondamentali che caratterizzano la vita degli enti locali: dal progressivo assottigliarsi del fondo delle autonomie locali, alla gestione integrata dei rifiuti e delle acque, dalla gestione delle risorse del PNRR all’adeguamento delle indennità per gli amministratori locali, dall’autonomia differenziata alla sanità.
L’assemblea e gli interventi
A conclusione dell’intervento il presidente Amenta ha sottolineato ancora una volta la “necessità di lavorare tutti insieme per valorizzare i territori e per assicurare un futuro più sereno ai siciliani “.
Ad apertura dei lavori, il segretario generale, Mario Emanuele Alvano, dopo aver salutato i sindaci e le autorità presenti ha sottolineato “la funzione fondamentale delle autonomie locali e come sia importante un’interlocuzione diretta e concreta con il Governo regionale e nazionale”.
“In alcuni ambiti – ha precisato Alvano – facciamo ancora fatica a confrontarci con le istituzioni competenti e a lavorare insieme per pianificare i processi di carattere amministrativo e legislativo. Occorre un confronto più strutturato con i vertici della Regione a partire dalla legge di stabilità regionale. Un confronto che si deve estendere anche alla definizione delle risorse assegnate agli enti locali. In più, mi preme sottolineare come ancora dopo un anno, in Sicilia non si sia provveduto ad adeguare l’indennità per gli amministratori locali. Un passaggio già avvenuto nelle altre regioni d’Italia e che, da solo, restituirebbe pari dignità istituzionale ai comuni e agli amministratori locali. Di fatto, c’è un mancato allineamento tra le norme nazionali e le norme regionali e, spesso, i comuni non hanno l’attenzione che meritano.
Mancano norme adeguate in materia di personale: i comuni sono privi di professionalità e di risorse ordinarie per investimenti. Da ciò cogliere al meglio le opportunità offerte dal PNRR risulta complesso, dal momento che in assenza di figure professionali adeguate è quasi impossibile portare a termine tutte le fasi di progettazione e rendicontazione”.
“In Sicilia, infine, – ha concluso il segretario generale- manca il Consiglio delle autonomie locali ed è più che urgente mettere in campo norme che consentano adeguati provvedimenti normativi che tengano conto delle difficoltà degli enti locali”.
Il presidente uscente, Leoluca Orlando, dopo aver sottolineato l’importanza dei traguardi raggiunti dall’ANCI Sicilia in questi ultimi anni, ha voluto sottolineare l’importanza di avviare un vero cambiamento che “deve passare da un diverso atteggiamento da parte dell’intero Paese nei confronti delle realtà meridionali e siciliane”.
“Chiediamo da tempo – ha spiegato Orlando – di dare vita ad un tavolo trilaterale tra Anci, governo nazionale e regionale, in maniera tale che non ci siamo dubbi o ombre, evitando l’attuale mortificazione dei territori e dei servizi ai cittadini. Si deve parlare con estrema chiarezza : gli incontri bilaterali non hanno più senso perché ogni volta si rinvia a competenze e responsabilità dell’interlocutore di volta in volta assente. La speciale autonomia regionale costituisce ormai motivo di ritardi e ostacoli alle azioni delle amministrazioni comunali. Va anche istituzionalizzata la “intesa” per i più significativi atti amministrativi regionali che riguardano i Comuni.
Non mi rimane che augurare buon lavoro al nuovo presidente e al consiglio regionale in piena continuità con la visione strategica e il profilo istituzionale di questi ultimi anni, che pongono l’Anci Sicilia tra le più autorevoli tra le altre Associazioni regionali. Mi auguro, infine, che tutti noi siciliani saremo in grado di continuare a cambiare le prospettive della nostra Isola avendo una visione del futuro più competitiva, aperta e accogliente “