Edilizia a Palermo, settore da ricostruire. La proposta di De Vardo (Feneal Uil): “Ripartiamo da un tavolo prefettizio”
La grave crisi finanziaria causata dall’implosione della bolla immobiliare prima e la pandemia con i noti e tragici effetti dopo, hanno finito per decimare il setto re dell’edilizia che ha sempre rappresentato un traino per l’economia cittadina. Questi eventi hanno demolito un tessuto socioeconomico consolidato, ridisegnando l’economia reale e lo stile di vita non solo della città di Palermo, ma di un’intera provincia.
“Per reagire a fenomeni di tale portata, rimane una sola soluzione, ricostruire e ricostruire subito” afferma il segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo, Pasquale De Vardo.
Le prime iniziative messe i in campo dal governo nazionale, come ad esempio gli interventi di tamponamento e sostegno al reddito con la Cassa Integrazione, sono stati solo dei palliativi, utili nell’immediato ma non risolutivi a lungo termine. Basta leggere i report statistici elaborati dai più accreditati enti in materia per rendersene conto, o meglio ancora basta essere realisti e guardare attorno a noi le macerie di un settore da sempre strategico come quello delle costruzioni.
Considerato le opportunità attuali, quali ecobonus 110% ma soprattutto l’opportunità derivante dal recovery plan che interessa pure la nostra provincia, riteniamo di vitale importanza farsi trovare pronti a ripartire immediatamente, senza dimenticare le parole sicurezza e legalità, ma tantomeno senza consentire che il male atavico delle pastoie burocratiche faccia ancora più danni del virus. Bene quindi la risorsa rappresentata dal recovery plan, ma attenzione a spenderle nei tempi stabiliti dall’unione Europea, tenendo bene a mente l’ incapacità amministrativa dimostrata nel impegnare le ingenti risorse derivanti dal masterplan e dai patti per il sud, che ha determinato il mancato impiego di oltre 800 milioni di risorse, che potevano dare risposte in materia di rigenerazione urbana e messa in sicurezza del territorio.
L’indirizzo progettuale dovrà essere l’infrastrutturazione del territorio – continua il segretario generale della Uil edili Pasquale De Vardo – abbandonando la logica del consumo di suolo per adottare quella della rigenerazione e riqualificazione urbana, della sostenibilità e del green. Occorre un progetto complessivo, che consenta la rivitalizzazione delle città e dei contesti urbani, recuperando i ritardi storici sui contesti periferici.
La pandemia ha evidenziato i bisogni abitativi emersi a causa della “clausura” obbligata, dove fra obbligo di quarantena, didattica a distanza e smart working, migliaia di famiglie si sono ritrovate e obbligate in spazzi troppo ridotti. In questa direzione vanno gli oltre 60 progetti, per un totale di circa 5 miliardi di euro, che il comune di Palermo ha inviato al governo centrale, opportunità da cogliere a piene mani. Auspichiamo però, che le ingenti risorse pubbliche che nel prossimo triennio investiranno la nostra provincia in termini di opere pubbliche, non siano oggetto di campagne elettorali, vittime di pastoie burocratiche né tantomeno diventino l’eldorado di organizzazioni criminali.
Sarà necessario un processo di semplificazione burocratica, che passa anche dall’incremento del personale tecnico preposto, per l’esame ed il rilascio delle giuste autorizzazioni, ma al contempo, bisogna istaurare un tavolo tecnico che vigili sull’andamento progettuale, sull’impiego delle risorse, e sulla correttezza e la legalità con cui verranno impegnate queste ingenti risorse. Non possiamo che essere convinti che il tavolo più idoneo sia quello prefettizio – conclude il segretario Pasquale De Vardo -la sinergia tra istituzioni e parti sociali del settore non può che fare la differenza, per una sana e immediata ripresa del mercato del lavoro in edilizia, all’insegna della legalità e del bene comune, per il rilancio e lo sviluppo di una intera collettività Palermitana.