Ecomostro sulla scogliera di Levanzo, vince chi ha protestato: sarà smontato

La Capitaneria di porto di Trapani ha chiesto alla Regione Siciliana di emettere un’ingiunzione di sgombero per liberare nell’immediato l’area portuale di Levanzo dalla piattaforma che si stava realizzando sugli scogli. E, di conseguenza, revocare la concessione alla ditta dell’ex deputato regionale forzista Giuseppe Maurici, la Manufatti cementizi trapanesi, la stessa impresa che ha ristrutturato l’ex pensione dei Fenici di cui la piattaforma sarebbe stata al servizio. Un atto che, adesso, rende ufficiale l’abuso perpetrato ai danni della più piccola delle Egadi, che consiste nell’avere bucato e trapanato le rocce dell’area marina protetta inserendo dei bulloni per fissare la struttura.

“Quello costruito sull’isola di Levanzo è a tutti gli effetti un volgare ecomostro, assolutamente incompatibile con la tutela ambientale e paesaggistica prevista dalla normativa europea per l’isola. Per questo ho appena chiesto alla Commissione UE di intervenire immediatamente con una verifica della correttezza delle procedure e l’eventuale violazione della Direttiva Habitat. A fronte di un progetto di speculazione così sfacciato, la magistratura accerti come sia possibile che le istituzioni, a vari livelli, possano aver autorizzato uno scempio del genere. Si faccia chiarezza sull’iter autorizzatorio e anche sul silenzio assenso del Comune di Favignana”. Così commenta l’eurodeputato Ignazio Corrao il caso Levanzo, dopo aver depositato un’interrogazione alla Commissione UE.

“L’isola di Levanzo – sottolinea Corrao – è un fiore delicato e prezioso dal valore ambientale e paesaggistico inestimabile, per questo è tutelata dalla normativa UE in quanto sito ZSC (ITA010003), sito ZPS (ITA 010027 Arcipelago delle Egadi – area marina e terrestre) e sito IBA IT157 “Isole Egadi”. Mi chiedo come sia possibile che questo scempio abbia attraversato con successo tutta la filiera autorizzativa. Per questo ho interrogato con urgenza la Commissione UE, per verificare la correttezza delle procedure, compresa la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale prevista dalla Direttiva Habitat per i siti ricadenti in area SIC-ZSC/ZPS, e chiedere la sospensione delle autorizzazioni” – conclude l’europarlamentare alcamese.

La piattaforma aveva tutte le autorizzazioni necessarie: di Regione, Comune e Soprintendenza. E i pareri favorevoli della stessa Capitaneria, del Genio Civile e dell’Agenzia delle dogane di Trapani. Nell’ultimo documento emesso in ordine di tempo, rilasciato dal Comune di Favignana in data 7 gennaio 2022, veniva però chiarito che “le strutture da collocare sulla superficie concessa di 810 mq dalla Regione devono essere una piattaforma in legno di 460 mq e un chiosco con annessi servizi di 66,35 mq: strutture precarie che saranno smontate a fine stagione estiva così come previsto dall’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza”.