Donne cancellate dai libri di storia ma che hanno dato un contributo fondamentale nel proprio settore di studio, lavoro o alla comunità dove sono vissute. Fosse anche del tutto casuale, come per qualcuna. Sono scienziate, politici, economiste.
A loro è dedicata la mostra “Anche la cancellazione è Violenza”, promossa dal collettivo RivoltaPagina e ospitata in questi giorni dall’Istituto Tecnico Archimede di Catania – diretto dalla Dirigente Scolastica Daniela Vetri – dove sarà aperta alla città tutta la mattina di sabato 25 novembre in occasione della Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne (dalle 9 alle 13, ingresso libero). All’evento è dedicato anche un convegno (Aula Magna, ore 11.30) che metterà a fuoco il tema “La cancellazione delle Donne dalla Storia”. Interverranno le docenti Emma Baeri ed Elena Brancati e Clotilde Pecora di RivoltaPagina intervistate dalla giornalistaRosa Maria Di Natale.
Trentasei pannelli propongono un esercito di “cancellate”, donne che, in piccolo o in grande, hanno avuto un ruolo strategico nel campo delle scienze, dell’arte e, in alcuni casi, persino nella terribile quotidianità della guerra: chi come “meteorologa imprevista”, chi come custode dello sterminato patrimonio librario (e quindi documentale) delle biblioteche cittadine. Ogni pannello, accanto a brevi note biografiche, racconta e fa luce sulla vicenda umana e “professionale” di queste donne, sconosciute alla memoria collettiva prima ancora di essere dimenticate.
Nella carrellata di ritratti esposti all’Archimede figurano Rosalind Franklin, biofisica cui si deve la visionaria, e reale, forma ad elica del DNA ma che, morta prematuramente, si vide negare il Nobel assegnato nel 1962 ai colleghi uomini Watson, Crick e Wilkins che trafugarono le sue ricerche; e poi Olympe de Gouges,autrice della prima “Dichiarazione dei Diritti e della Cittadina” e mandata al patibolo da Robespierre.
Anche Catania ha due “storie al femminile” che attendono di essere approfondite, se non altro per dare un volto a queste eroiche protagoniste di due difficili periodi bellici. Una è Andreana Sardo, che nel 1849, in pieno Risorgimento, durante un terribile assedio delle truppe borboniche riuscì a evitare la distruzione dell’immenso patrimonio librario delle Biblioteche Ventimiliana e Universitaria. L’altra è Felicia Filomena Cacìa, che durante la Seconda Guerra Mondiale – in assenza di uomini impegnati al fronte – diresse l’Ufficio Meteorologico Governativo di Catania, centro di servizi e informazioni indispensabili per consentire le attività belliche, pur non avendo una competenza specifica, ma imparando sul campo. Donne cancellate anche a Catania, quindi.
La mostra fa parte del progetto in rete “Io sono, Tu sei” dell’Istituto Tecnico Archimede, coordinato dalla prof.ssa Gabriella Sapuppo e curato da un team di docenti tutor, Luisa Galano, Grazia Loria e Aurelia Nicolosi, impegnate a sensibilizzare gli studenti sulle tematiche connesse al femminicidio Il progetto prevede anche un laboratorio di espressività corporea condotto dal prof. Gioacchino Palumbo. Donne cancellate: un vero e proprio progetto formativo.
“Non è un caso – spiegano le docenti del progetto – che questa mostra sulle donne sia proposta qui, in un istituto tecnico, scuola storicamente frequentata da studenti maschi. Da qualche anno, infatti, assistiamo a un progressivo aumento di presenze femminili fra i banchi di scuola: sempre più numerose le alunne interessate ad approfondire gli studi tecnici. E all’Archimede di Catania esistono tre diversi indirizzi: informatica e telecomunicazioni, elettronica ed elettrotecnica, meccanica e meccatronica”.
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