Dichiarazione dei redditi, è cambiata la data: potresti essere nei guai senza saperlo | Cartella esattoriale automatica
Cambia la data della dichiarazione dei redditi e potresti finire nei guai anche senza saperlo. Parte subito la cartella esattoriale.
L’Agenzia delle Entrate sembra essere agguerrita contro tutti i cittadini che non rispettano le regole in tema di tributi. La legge tributaria italiana sembra essere piuttosto chiara e non rispettarla potrebbe essere un grande errore portando anche sanzioni piuttosto severe.
Per coloro che non rispettano i termini possono essere sanzionati con delle somme accessorie da pagare. Ovviamente è prevista la possibilità di procedere a una sorta di correzione, che deve però avvenire entro e non oltre un certo limite di tempo.
Il calendario tributario è infatti articolato in maniera specifica e occorre rispettare le scadenze ad eccezione dei casi in cui la stessa Agenzia delle Entrate preveda che vi siano dei tempi molto più lunghi a disposizione. Ovviamente si tratta di casi specifici che vengono indicati di volta in volta.
Questa volta un cambiamento in quelle che sono le date dei pagamenti, potrebbe creare non poche problematiche. Per questo motivo si consiglia di prestare attenzione a quelle che sono le nuove scadenze per evitare di dover pagare una salatissima cartella esattoriale.
Nuova guida dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate proprio nei giorni scorsi ha pubblicato quella che è la nuova guida alla dichiarazione dei redditi per questo 2024. Una modifica che si deve al concordato preventivo biennale di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi e che ovviamente, fa sentire il suo peso sull’economia intera.
A slittare al momento è la data per quello che riguarda la dichiarazione tardiva, la cui scadenza si deve uniformare per forza di cosa a quelle che sono le nuove regole. Quindi il termine ultimo passa dal 15 ottobre al 30 ottobre. Questo vale per coloro che sono autonomi.
A seguire la dichiarazione tardiva vi è quella integrativa
A seguito del limite massimo vi è un limite di 90 giorni entro cui inviare la dichiarazione tardiva. Ma se questa non verrà rispettata, allora si dovrà provvedere alla dichiarazione integrativa e alla conseguenti liquidazione di quelle che sono le somme da pagare.
La regola ci dice che, nel caso in cui si debba procedere a dichiarazione integrativa, si potrà provvedere entro 5 anni dalla scadenza dell’invio originario. Delle date ben precise, da rispettare per non incappare in sanzioni.