Degrado a Palermo, Causin: “Serve piano Marshall”
“Le risorse stanziate nel bando periferie non possono dare una risposta a tutto. Ogni volta tocchiamo con mano tanti problemi. Servono risorse sì ma stabili nel tempo, una visione complessiva, una sorta di piano Marshall per le periferie, con un investimento di almeno 10 – 15 anni. Intanto, nella prossima legge di stabilita’ si devono prevedere risorse concrete. Lo dico ogni volta e lo ripeto: se non portiamo al centro dell’agenda politica il tema del disagio e la riqualificazione delle periferie c’è il forte rischio che crescano il populismo e l’astensionismo. La gente vuole risposte e la politica ha il dovere di darle” lo ha detto Andrea Causin, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, arrivando al quartiere Brancaccio di Palermo, dopo i sopralluoghi ai comuni della città metropolitana di Palermo, Casteldaccia e Villabate.
“A Casteldaccia e Villabate abbiamo visto opere infrastrutturali in stato di totale abbandono. A Casteldaccia c’è una strada abbandonata da 5 anni, i cittadini si sentono soli e hanno ragione. Certamente all’origine c’è il fenomeno criminale ma quello che peggiora la situazione è la burocrazia. Per il fenomeno criminale c’è la magistratura, per il resto c’è lo Stato che deve semplificare le procedure burocratiche e trovare le risorse. E’ inaccettabile che in 5 anni non si sia provveduto a risistemare una strada” ha aggiunto Causin.
“Quello che c’è di positivo è che a Palermo, così come nelle altre città visitate, è il forte associazionismo. Anche qui situazioni di povertà e marginalità trovano una forte risposta da parte del volontariato. Per questo, penso che il bando periferie del governo vada ripensato: non solo infrastrutture o servizi, ma sostegno alle attività associative e alle parrocchie che si occupano di assistenza alle persone, di formazione professionale, di servizi per l’infanzia, di contrasto alla criminalità” ha concluso.