Dati nazionali Coronavirus oggi, guarite oltre 30mila persone in Italia
Dati nazionali Coronavirus oggi. La protezione Civile nazionale ha pubblicato il bollettino aggiornato dei casi di contagi, ricoveri e decessi causati dal Coronavirus ad oggi venerdì 10 aprile.
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Dati nazionali Coronavirus oggi, calano leggermente i nuovi casi di contagio
Oggi si è tenuta la consueta conferenza stampa di aggiornamento sul Coronavirus della Protezione Civile.
Secondo l’ultimo aggiornamento, ad oggi in Italia sono stati registrati 147.577 casi risultati positivi. Il numero di guariti è 30.455, mentre 18.849 sono i deceduti.
Quadro riepilogativo:
Deceduti: 18.849 (+570)
Guariti: 30.455 (+1.985)
Positivi attuali: 98.273 (+1.396)
Totale casi: 147.577 (+3.951)
La direzione dello Spallanzani fa sapere che rimangano stabili le condizioni di salute dei pazienti Covid ricoverati nell’ospedale di Roma.
Ad oggi risultano 172 persone, in leggero aumento rispetto a ieri; e di questi, 23 pazienti necessitano il supporto respiratorio nel reparto di terapia intensiva. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 244.
Silvio Brusaferro (presidente Iss): “La curva ci mostra chiaramente una situazione in decrescita un segnale positivo ma che non deve farci abbassare la guardia”
Oggi è intervenuto in conferenza stampa il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro per commentare gli ultimi aggiornamenti della situazione Coronavirus in Italia. “La curva ci mostra chiaramente una situazione in decrescita un segnale positivo ma che non deve farci abbassare la guardia. Le azioni intraprese sono state efficaci per rallentare l’epidemia”.
I dati degli ultimi giorni vengono accolti con un moderato entusiasmo, ma Brusaferro ci ricorda che la soluzione dell’emergenza sanitaria è ancora lontana: “I segnali positivi che vediamo in questi giorni non devono farci abbassare la guardia, non devono illuderci che la situazione si sia risolta, le misure di distanziamento sono essenziali.”
“I dati mostrano che le fughe di massa dalle regioni del Nord, per le quali temevamo conseguenze, non hanno causato un grande incremento di casi al Sud, grazie alle misure di prevenzione. Se non staremo attenti, pero’, rischiamo che diventino nuove zone rosse”.