Covid, numeri preoccupanti: la Sicilia teme la zona rossa
I dati dei contagi in Sicilia sono alti, ormai da due giorni si registrano circa 1.800 positivi in più e 40 decessi: un dato stabile ma altissimo.
In campo tutte le iniziative per cercare di contenere l’epidemia e arrestare il contagio, dalle ordinanze del sindaco Orlando e del presidente Musumeci per evitare gli assembramenti, al piano di screening per le scuole nel capoluogo e in tutti centri grandi e piccoli dell’Isola.
Ma ancora non basta, il virus non arretra e la paura è che l’Isola possa sprofondare nella tanto temuta zona rossa.
Intanto dopo la riunione di ieri tra il premier Conte e i presidenti di regione è emerso che sulle modalità di scelta delle zone rosse, arancioni o gialle non si farà marcia indietro nell’immediato.
Nessun cambiamento, i 21 parametri che attribuiscono alle Regioni la collocazione nell’area di rischio non subiranno modifiche fino alla scadenza del Dpcm attualmente in vigore.
Sarà un tavolo tecnico tra le Regioni, l’Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute a valutare eventuali ritocchi da inserire nel nuovo provvedimento.
E visti i numeri, da ieri si ipotizzava la zona rossa anche per la Sicilia. Il presidente della Regione Nello Musumeci dopo aver parlato col ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato l’intenzione del governo di attendere almeno fino al 3 dicembre.
Poco più di una settimana di tempo per cercare di invertire la rotta e non fare un disastroso passo indietro. Che vi possa essere poi un passaggio alla zona con restrizioni più dure lo conferma il ministro alla Affari Regioni Francesco Boccia: “Non escludo che possano esserci altre regioni rosse”.
Rinviati quindi a tempi migliori tutti i progetti sulle feste di Natale, non si sa nulla, nè se si riuscirà a fare un pò di shopping per negozi nè se ci si potrà incontrare e festeggiare. Occhi puntati sulla curva e sull’andamento dei dati e fiato sospeso fino al 3 dicembre.
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