Dopo l’incubo della prima ondata che ha visto l’Oasi Maria Santissima di Troina investita da un focolaio da Coronavirus, il virus torna a fare paura presso il centro ad alta specializzazione che assiste disabili gravi: sono infatti 32 i nuovi positivi al Covid-19; 27 ospiti della struttura, tre operatori e due manutentori. Il focolaio è scoppiato cinque giorni fa, quando è arrivato il tampone positivo di un infermiere che da due giorni era rimasto a casa perché aveva i sintomi dell’influenza.
La prima volta il cluster aveva portato a un numero di positivi, fra operatori e pazienti, ben superiore a 100, provocando anche diverse vittime.
Una situazione che nel mese di aprile rese necessaria l’istituzione della “zona rossa” nel comune di Troina, la nomina di un commissario per la struttura da parte dell’assessorato regionale alla Salute e anche il dispiegamento dell’Esercito.
Solo tra la fine di aprile e l’inizio di maggio (cioé dopo oltre un mese dalla sua esplosione) si era riusciti a far “rientrare” l’emergenza legata al primo cluster.
Nel paese di Troina i contagiati in totale sono 49, di questi 321 solo nell’Oasi e nel solo reparto che ospita degenti con patologie psicomotorie che si trova in un plesso distaccato: Villa Ester.
I sintomi sembrerebbero molto lievi: tutti e 27 i pazienti risultati positivi sono ancora nella struttura mentre i 2 operatori sanitari (un infermiere e un Oss) e i 2 manutentori che lavorano per una ditta esterna sono in isolamento nelle loro case. Nessuno è stato ricoverato in ospedale.
L’Irccs Oasi di Troina, in una nota, precisa che “l’emergenza sanitaria in atto è pienamente sotto controllo”. “Ventisette sono i pazienti positivi su 252 ricoverati all’interno della struttura, già in isolamento in due reparti diversi – aggiunge – e poi tre operatori sanitari ammalati più due manutentori. Nessuno di loro è ricoverato in altre strutture e le loro condizioni di salute sono discrete e al momento non creano alcuna preoccupazione”.
“L’Asp è stata informata di tutto – sottolinea il presidente dell’Irccs, don Silvio Rotondo – così la Regione ed i nostri stessi dipendenti; ogni nostro passo si muove secondo i dettami della sanità pubblica”.
“La pandemia incalza e nessuno, nonostante l’applicazione di specifici protocolli – osservano dall’Oasi di Troina – si può ritenere avulso da un possibile contagio. Gli operatori dell’Oasi, dai medici agli infermieri, dal personale di servizio a quello amministrativo, hanno imparato molto dalla prima emergenza vissuta nella primavera scorsa. Ci sono maggiori conoscenze, competenze, dispositivi di protezione a sufficienza e dunque nessuna carenza, e soprattutto il bagaglio derivante dalle azioni messe in atto nella primavera scorsa e che hanno generato una giusta risposta alla pregressa crisi sanitaria”.
“La struttura – si spiega nella nota dell’Irccs – ha fatto in questi ultimi mesi investimenti importanti: da una nuova area Triage per l’accesso dei pazienti, alla riorganizzazione dei reparti. Inoltre sono state acquistate nuove attrezzature per i tamponi molecolari che già sono in uso nell’area triage. Ogni operatore che a qualsiasi titolo entra in struttura ha fatto in questi mesi un corso di formazione su come affrontare l’emergenza Covid e quindi tutti informati teoricamente e praticamente su come regolarsi.
Con speranza e fiducia continuiamo la nostra attività, certi di tirare fuori il meglio della professionalità anche in questa circostanza arrivando a giorni più sereni che consentiranno alla struttura di programmare il suo futuro con maggiora forza e sicurezza. Anche ora – conclude la nota dell’Oasi di Troina – ‘con l’aiuto di Dio, insieme, ce la faremo’”
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