Corruzione nella sanità in Sicilia, Vincenzo Li Calzi ai domiciliari

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, su disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo, hanno eseguito nei confronti di Vincenzo Li Calzi (45 anni, originario di Canicattì) l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa in data 8 settembre 2020 dal Tribunale del Riesame di Palermo. 

Come emerso nell’indagine “Sorella Sanità” condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, si tratta di un fidato collaboratore di Salvatore Mandanaro (44 anni, originario di Agrigento), già tratto in arresto in data 21 maggio 2020 in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo nei confronti di 12 soggetti responsabili, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti in relazione a importanti gare d’appalto bandite in ambito sanitario. 

Nel citato provvedimento il G.I.P. non aveva disposto alcuna misura cautelare nei confronti di Li Calzi, in quanto non aveva ritenuto gli elementi investigativi raccolti sufficienti a corroborare le ipotesi accusatorie della Procura.

Il Tribunale del Riesame, accogliendo l’appello dei Pubblici Ministeri, ha disposto con il suddetto provvedimento gli arresti domiciliari nei confronti del Li calzi per corruzione propria aggravata, in concorso con Damiani (cl. 55 anni di Palermo – già Direttore generale dell’ASP 9 di Trapani), Manganaro, Zanzi Francesco (56 anni di Roma – amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie S.p.a.) e Satta Roberto (50 anni di Cagliari – responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie S.p.a.), in relazione all’aggiudicazione di due gare d’appalto, bandite una dall’ASP 6 di Palermo e l’altra dalla centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana, relative alla manutenzione di apparecchiature elettromedicali. 

In particolare Li Calzi avrebbe svolto il delicato compito di “contabile delle tangenti” per conto di Manganaro, del quale era prestanome per le principali società di comodo e per il trust nei quali confluivano le ricchezze illecitamente accumulate.

Gli arresti domiciliari sono scattati a seguito dell’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione del 14 dicembre 2020 che ha sancito l’inammissibilità del ricorso promosso dal Li Calzi contro il provvedimento del Tribunale del Riesame. 

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