La Corte d’Appello di Palermo ha deciso di assolvere Gaspare Vitrano, ex deputato regionale del PD, dall’accusa di induzione indebita. La Corte ha così ribaltato la sentenza di primo grado, che lo condannava a 7 anni.
Contestualmente, sono stati assolti anche l’ex coordinatore del partito alleati per la Sicilia Mario Bonomo (per lui era stata decisa una condanna a 6 anni), e suo nipote Marco Sammatrice (4 anni e mezzo).
Nel 2011 Vitrano venne arrestato in flagrante in un ascensore dell’Asp di Palermo mentre riceveva una busta con 10 mila euro in contanti. Secondo l’accusa, si trattava di una mazzetta da parte di Giovanni Correro, imprenditore del fotovoltaico. Gli investigatori ritennero che a mediare tra i due era l’ingegnere Piergiorgio Ingrassia, anche lui finito in carcere.
Secondo la ricostruzione fatta dai legali difensori di Vitrano, i difensori del politico hanno dimostrato che il denaro spettava a Ingrassia come mediatore per aver fatto ottenere lavori a Correro.
L’ingegnere però doveva a Vitrano dei soldi relativi alla vendita milionaria di due aziende del settore energetico di cui erano soci di fatto, la Enerplus 2010 e la Enerplus srl. Era stato quindi stabilito che Correro avrebbe consegnato a Vitrano la commissione a compensazione del debito che Ingrassia aveva nei suoi confronti.
La Corte d’appello ha accettato la ricostruzione fatta dai legali degli imputati, e ha fatto cadere tutte le accuse.
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