Convegno negato a psicologa in carrozzina: “Palermo tuteli i disabili”

Convegno negato a una disabile in carrozzina in una ex chiesa a Palermo. La sua denuncia sta facendo il giro del web.

“Sono una cittadina di Palermo, anche se disabile, e voglio rimanere tale, con le stesse opportunità di tutti i cittadini normodotati”.

Inizia così lo sfogo di Antonia D’Alia. Racconta che avrebbe voluto partecipare a un convegno presso la chiesa di San Mattia dei Crociferi ma non ha potuto farlo. Il perché è spiegato nella sua lettera che segue.

“Sono costretta su una sedia a rotelle da sempre – scrive Antonia D’Alia – ma questo non mi ha precluso di laurearmi in Scienze e Tecniche Psicologiche e di svolgere il servizio civile presso il Centro di Accoglienza Padre Nostro, dove sono rimasta come volontaria per aiutare i bambini del quartiere Brancaccio a fare i compiti scolastici e ad amare la conoscenza”.

“Grazie al centro sto frequentando un corso di alta formazione come responsabile di oratori presso l’Università degli Studi di Perugia e, con gli altri operatori e volontari, partecipo a tutte le iniziative che l’ente realizza e a cui aderisce”.

Convegno ai Crociferi: “Inerzia di un dipendente comunale”

“Oggi volevo partecipare a questo convegno sulla mediazione penale, per poi iscrivermi al corso realizzato dall’Associazione Spondè, ma i gradini e l’inerzia di un dipendente comunale, che avrebbe dovuto assicurarsi dell’efficienza del “montacarichi” o “scoiattolo” (strumento indispensabile per consentire di salire le scale a una persona in carrozzina), non me lo hanno permesso”.

“Proprio sul sito del Comune di Palermo – continua Antonia D’Alia – questa sede di uffici – la Chiesa di San Mattia dei Crociferi – è indicata come accessibile ai disabili (come evidente dall’allegata foto della videata del sito del Comune)”.

“Mentre attendevo sul marciapiede che si risolvesse il problema, ho fatto chiamare da un volontario del Centro di Accoglienza Padre Nostro l’ex Ufficio H comunale e hanno risposto che, nell’immediato, non possono far nulla, ma che si attiveranno per un prossimo futuro affinché quanto accaduto non si ripeta.
Solo l’Assessore Giuseppe Mattina, Assessore alla Cittadinanza Sociale del Comune di Palermo, ha cercato, ma senza fortuna, di risolvere il problema”.

“Mi auguro che quanto successo – conclude Antonia D’Alia nella lettera – possa far riflettere chi di competenza che, oltre a realizzare una Palermo Capitale della Cultura e dei Giovani, è necessario realizzare una città per i diversamente abili”.