Controllo di ponti e viadotti sulla A18 e la A20 in Sicilia
Autostrade Siciliane ha dato il via alla fase operativa del nuovo progetto di sorveglianza, controllo, ispezione e monitoraggio dei ponti e dei viadotti delle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo, come programmato nel piano triennale 2019/2021.
Un progetto, in aggiunta ai controlli e agli interventi già in itinere, che riunisce tecnici del Consorzio, imprese specializzate, rappresentati del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura dell’Università dei Catania e il Centro Internazionale di Aggiornamento Sperimentale Scientifico (C.I.A.S.). Il team ha avviato i lavori di un nuovo sistema, tanto complesso quanto esaustivo, di monitoraggio e intervento su ponti e viadotti gestiti da Autostrade Siciliane.
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L’Ente ha fortemente voluto coinvolgere le migliori rappresentanze tecnico scientifiche del territorio siciliano, con competenze altamente qualificate nel campo della ricerca scientifica e dell’alta formazione, per avviare per la prima volta un processo di monitoraggio che proseguirà nel tempo, a garanzia della sicurezza e prevenzione di ogni possibilità di rischio.
“Da quando ci siamo insediati – fa sapere il Presidente avv. Francesco Restuccia – ci siamo proposti di spingere al massimo sul tema sicurezza delle nostre infrastrutture autostradali, nell’ottica di una tutela concreta e operativa di un patrimonio che è di tutti i cittadini, siciliani e non. Questo processo, che non ha precedenti e ora messo a sistema, va esattamente in questa direzione. Voglio ringraziare il CIAS e le istituzioni universitarie, con i loro rappresentanti, che credono con passione in questo lavoro sinergico che stanno svolgendo con grande attenzione ed elevatissima competenza”.
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“Il nuovo modello di indagini rappresenta un passaggio cruciale per comprendere il reale comportamento delle costruzioni, in funzione delle vicende costruttive, dei fenomeni di degrado e delle eventuali trasformazioni subite nel corso degli anni, dalla loro costruzione risalente tra gli anni ’60 e ’70”, ha spiegato il Direttore Generale di Autostrade Siciliane, ing. Salvatore Minaldi.
“Le indagini rappresentano un’attività complessa e indispensabile, sia per la valutazione della sicurezza attuale, sia per la definizione degli interventi e la previsione della loro efficacia. Offriranno informazioni approfondite e dettagliate utili ad evidenziare anche quanto e in che modo le opere d’arte rispondano alle recenti norme che regolano la sicurezza stradale in Italia. Al termine dell’articolato sistema di ispezione, indagine, controllo, e monitoraggio sarà possibile realizzare una classificazione con le effettive necessità e urgenze di intervento, definendo gli eventuali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da mettere in atto”.
Sulla scorta di questo modello di lavoro, nelle prossime settimane sarà anche avviato il progetto di indagine georadar e monitoraggio delle gallerie, in collaborazione con il Dipartimento Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi “Kore” di Enna.
Nel frattempo si lavora già nei viadotti Svincolo di Tremestieri, Guglielmo e San Filippo della tangenziale dell’autostrada A20, e con i cavalcavia 3, 4, 13, 15, 16, 20, 21, 26 e 27 della A18.
Per consentire le indagini si è provveduto alla parzializzazione di alcuni tratti autostradali in entrambe le direzioni di marcia. Sulla Messina-Catania tra il km. 0 e il km. 76,860, e sulla Messina-Palermo tra il km. 0 e il km. 9,200.
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