Cronaca

Controlli nei luoghi della movida a Palermo, sanzioni per quasi 14 mila euro

Proseguono i controlli della Polizia Municipale nei luoghi della movida. Nei giorni scorsi gli agenti sono intervenuti nelle vie Amari, Vittorio Emanuele/Chiavettieri, Strasburgo, Sammartino, della Vetriera e Pozzo, elevando quasi 14 mila euro di multe.

In un locale della via Emerico Amari, gli agenti intervenuti su segnalazione dei residenti, dopo un’attenta attività di osservazione nelle adiacenze dell’esercizio commerciale, rilevavano forti schiamazzi ed elevate emissioni sonore all’aperto che, per la loro esorbitanza e per il loro protrarsi nella notte, disturbavano il riposo degli abitanti della zona. All’atto del sopralluogo, era in corso un evento di musica live, con la presenza di numerosi avventori all’esterno del locale. Dal controllo visivo, formale e documentale dell’attività è emerso che l’attività di intrattenimento musicale veniva svolta senza alcun titolo.

Applicate le seguenti contestazioni:
– sprovvisto della prescritta Scia Sanitaria per la somministrazione all’esterno, con verbale di € 1.000;
– privo della prescritta relazione fonometrica delle apparecchiature musicali in uso, con verbale di € 50.

Gli agenti hanno eseguito il sequestro amministrativo cautelare, con apposizione di sigilli, delle apparecchiature elettroacustiche musicali, diffusori audio, consolle e mixer, per diffusione musicale all’aperto, con verbale di € 50. Successivamente, con ordinanza del SUAP, sarà applicata la sanzione accessoria della chiusura coatta di giorni 5 dell’attività. Immediata l’interruzione dell’evento musicale abusivo.

Un’altra attività in corso Vittorio Emanuele/via Chiavettieri è stata sequestrata perché totalmente priva dei requisiti e dei titoli previsti dalle normative amministrative e fiscali.

Contestazioni applicate:

– art. 20 comma 1 e 4 C.d.S. – D.Lgs. n°285/1992 e ss.mm. ii., in correlazione con l’art. 3 comma 16 della Legge n° 94/2009, perché occupava illecitamente una porzione di suolo pubblico esclusivamente per la ristorazione con somministrazione ai tavoli in modalità assistita, con verbale di contestazione dell’importo di euro 173,00;

– art. 6 comma 3 D.Lgs. n°193/07, in correlazione con i Reg. CE 852/04 e 853/04, perché sprovvisto della prescritta SCIA sanitaria, con verbale di accertamento dell’importo di euro 3.000,00;

– art. 64 comma 1 D.Lgs. 59/2010, perché sprovvisto della prescritta SCIA per la somministrazione di alimenti e bevande, con verbale di accertamento dell’importo di euro 5.000,00;

– art. 19 comma 1 Regolamento Dehors D.C.C.C. 548/2022, perché sprovvisto della necessaria concessione senza essersi conformato al Regolamento Dehors, con verbale di accertamento dell’importo di euro 300,00.

Immediata chiusura dell’attività con apposizione dei sigilli.

Gli agenti hanno proceduto a denunciare il titolare del locale per i seguenti reati penali:

– artt. 633 e 639 bis C.p., perché invadeva e occupava arbitrariamente suolo pubblico con arredi vari, al fine di trarne profitto.

Gli agenti hanno proceduto anche a controllare un pub in viale Strasburgo (sempre su esposto dei residenti) e, all’atto del controllo, l’attività veniva svolta nel rispetto delle concessioni e autorizzazioni in possesso.

I controlli sono proseguiti in altre tre attività commerciali site nelle vie Sammartino, della Vetriera e Pozzo con un sequestro, tre denunce all’Autorità Giudiziaria e più di quattromila euro di sanzioni.

Nei primi due locali, in via Sammartino e della Vetriera, entrambi i titolari delle attività sono stati deferiti per superamento dei valori acustici consentiti. Nei due pub, oltre alla denuncia penale (L.447/95), gli agenti hanno proceduto ad applicare 2.000 euro circa di sanzioni amministrative per difformità nella perizia fonometrica e hanno sequestrato la strumentazione elettro amplificata. Si è inoltrata nota al servizio Igiene e Sanità del Comune per gli adempimenti di competenza.

In via Pozzo, nel corso dei controlli per il contrasto all’inquinamento ambientale, il personale della PM ha sequestrato un’attività commerciale perché scaricava acque reflue industriali, prodotte dal ciclo lavorativo, in assenza della prescritta Autorizzazione Unica ambientale (AUA). Anche in questo caso il titolare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Redazione

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