Si è sperato fino all’ultimo che la Sicilia potesse rientrare nella zona gialla, ma alla fine si è deciso per le misure legate a rischio moderato: l’Isola è stata riconosciuta zona arancione, lo ha appena comunicato il premier Conte in conferenza stampa.
Il governo ha così definito la suddivisione delle regioni italiane in base alle tre nuove zone di rischio legate all’epidemia di Coronavirus.
Gialla: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Liguria, Umbria; province di Trento e Bolzano, Molise, Marche, Sardegna, Toscana.
Arancione: Puglia, Sicilia.
Rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.
“I numeri complessivi sono in costante aumento e per questo dobbiamo intervenire – ha spiegato il Premier -. La media nazionale dell’indice di trasmissibilità è di 1,7. Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche”.
Il ministro della Salute Speranza ha adottato l’ordinanza che definisce le zone e le misure entreranno in vigore da venerdì 6 novembre e dureranno fino al 3 dicembre, anche se Conte ha specificato che il quadro epidemiologico sarà valutato nel frattempo.
L’ira del presidente Musumeci commentando l’inserimento dell’Isola nella “zona arancione”: “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a “zona arancione” appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”.
“Un dato per tutti – prosegue – oggi la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a “zona gialla”. Perchè questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perchè ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.
In Sicilia i ristoranti e i bar potranno operare solo con domicilio e asporto. Sarà vietato uscire dalla regione e spostarsi da un comune all’altro se non per comprovate esigenze. Come per le zone gialle, vige anche la chiusura nel fine settimana dei centri commerciali; la didattica a distanza per le scuole superiori e la sospensione dei giochi anche nelle tabaccherie.
Sarà vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità.
Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi. Chiusi musei e mostre.
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