Contagi, la Sicilia resiste ma l’allerta resta alta: i provvedimenti

La Sicilia “tiene” e i nuovi contagi restano tendenzialmente stabili. Ieri si sono registrati 560 nuovi casi con un incremento maggiore a Palermo con i suoi 257 contagi. Quello che “rincuora” sono i dati sui guariti (ieri oltre mille) e dei ricoveri che che in tutta l’Isolo sono 676 (118 in terapia intensiva).

Preoccupano le varianti e ieri sono stati registrati tre casi sospetti di variante inglese all’ospedale Cervello di Palermo. La conferma è arrivata dal professor Enzo Massimo Farinella, primario di Malattie Infettive e componente.

“La circolazione della variante inglese nella nostra regione è ormai stata accertata – ha spiegato il professor Farinella intervenendo un una programma del Tgs – ma non bisogna averne in quanto non è più pericolosa e soprattutto è provato che i vaccini funzionano perfettamente contro di essa” .

Intanto per l’effetto del nuovo Dpcm le scuole resteranno chiuse in 12 Comuni siciliani da lunedì 8 a sabato 13 marzo e sul fronte delle restrizioni il sindaco di Palermo ha emesso due ordinanze che prevedono in caso di necessità la chiusura di numerose strade e piazze cittadine.

La situazione a Palermo e provincia

L’Ufficio Statistica del Comune ha elaborato e diffuso ieri i dati forniti dall’Asp di Palermo, relativamente all’andamento dei casi positivi al Covid 19 sia in Città che in Provincia.

Dai grafici risulta una preoccupante ripresa dei contagi sia nel breve che nel medio periodo preso in considerazione.

Due grafici, infatti, analizzano la situazione dal 2 febbraio al 2 marzo e uno dal 19 ottobre al 2 marzo.

Come si evince, i positivi alla data del 2 marzo sera erano poco più di 13.000 in tutta l’area metropolitana, di cui circa 11.400 nella città di Palermo.

La situazione dei vaccini

Dall’assessorato alla Saluta arriva la conferma che entro marzo la programmazione prevede la consegna di 350mila vaccini, 240mila dei quali di AstraZeneca, che serviranno per completare la vaccinazione degli «over 80» e dei disabili gravissimi ma anche per chiudere con la prima dose a docenti e personale del mondo della scuola e uomini e donne delle forze armate e delle forze dell’ordine fino a 65 anni.

Ma non è sufficiente e ieri il presidente Musumeci e l’assessore Razza hanno chiesto al governo l’approvazione in tempi brevi di altri vaccini per estendere l’immunizzazione anche ai malati gravi come quelli oncologici e a chi soffre di patologie respiratorie oltre che al personale dei servizi essenziali. “Speriamo che Roma autorizzi tutti i vaccini possibili – ha detto il Governatore siciliano – Auspico maglie più larghe, pur nella garanzia dell’efficacia del vaccino affinché poi le amministrazioni locali possano organizzare il loro piano di immunizzazione e in Sicilia si possano avviare e mettere in opera i nove punti vaccinali che abbiamo pianificato nelle città della nostra regione”.

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