Contagi ancora in crescita in Sicilia, paura per focolai e nuove restrizioni
Crescono i contagi in Sicilia, e la paura per la scoperta di nuovi focolai oltrechè il timore per nuove imminenti restrizioni. I nuovi contagi ieri hanno sfiorato i 400 e iniziano a salire anche se lievemente, anche i ricoveri.
La curva epidemica del Coronavirus è di nuovo fonte di preoccupazione in Sicilia, che al momento è tra le regioni più colpite da questo nuovo rialzo dei casi spinto dalla variante Delta, e l’incidenza è salita al 4,0% fissando un nuovo record. Ieri Gela è stata dichiarata zona rossa a causa dell’aumento dei casi, la quarta provincia dopo i Comuni di Mazzarino e Riesi, sempre nel Nisseno, e Piazza Armerina in provincia di Enna.
E’ di queste ore la scoperta di nuovi focolai, sopratutto tra i giovani, sono stato registrati quasi 120 i contagi in poche ore in provincia di Ragusa, come segnalato dal sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, oltre che un focolaio sull’isola di Pantelleria con 14 contagiati a causa di una presunta festa che avrebbe dato il via al boom di infezioni.
“L’impressionante aumento del numero dei contagi in provincia di Ragusa, presuppone un’attenta riflessione sulle cause che hanno provocato il brusco innalzamento della curva epidemica” ha detto il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna.
Inoltre a Palermo due bambini, di due mesi e di undici anni, sono ricoverati in gravi condizioni, per un’infezione da Covid, all’ospedale Di Cristina, a Palermo. Si tratta quindi di una situazione di pre-allerta che riguarda tutta la regione.
Paura zona gialla
In percentuale l’aumento dei contagi in Sicilia è del 78% negli ultimi sette giorni e la paura è quella di passare dalla zona bianca a quella gialla.
A tal proposito ieri il Presidente Musumeci ha chiesto di “rivedere i parametri che fissano la definizione dei colori delle regioni: non possono più essere legati alla percentuale dei contagi, ma al tasso di ospedalizzazione”.
Anche il ministro della Salute Speranza è dello stesso avviso: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori” ha dichiarato.
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