Roma, 21 mar 2014 – Il prezzo mondiale del grano e’ schizzato di quasi il 25 per cento per effetto delle tensioni
in Ucraina dall’inizio del mese di febbraio e ha superato il valore di 7 dollari per bushel per le consegne a maggio, al
Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale per le materie prime agricole. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che l’Ucraina e’ considerata il granaio d’Europa e si classifica tra i paesi
leader nelle esportazioni a livello internazionale. Gli effetti delle tensioni internazionali – sottolinea la
Coldiretti – si sono sentiti anche sul mercato delle materie prime agricole per la produzione di pane, birra ed anche
mangimi per l’allevamento. A preoccupare e’ la situazione sul Mar Nero per gli effetti che potrebbe avere sulle spedizioni navali a breve termine, ma nel lungo periodo le attuali tensioni rischiano – sottolinea la Coldiretti – di far
saltare la creazione in Russia, Ucraina e Kazakistan del Comitato cerealicolo del Mar Nero con l’obiettivo di
aumentare la quota di questi Paesi nell’esportazione mondiale dei cereali dall’attuale 20 per cento al 30 per cento, grazie non solo a un nuovo istituto di coordinamento, d’informazione che segue la situazione al mercato di cereali, ma anche una struttura logistica piu’ moderna e piu’ competitiva. Le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime agricole sono sempre piu’ condizionate dalle situazioni economiche e sociali internazionali sulle quali si innestano facilmente le speculazioni che si spostano con facilita’ dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle
materie prime come grano, mais e soia. Garantire la stabilita’ dei prezzi in un mercato a domanda rigida come
quello alimentare e’ un obiettivo di interesse pubblico che – continua la Coldiretti – va sostenuto con l’introduzione di
interventi di mercato innovativi a livello comunitario, ma anche con investimenti a livello nazionale per sostenere le
strutture impegnate a stabilizzare il mercato. In Ucraina nel 2013 – conclude la Coldiretti – sono stati raccolte 63
milioni di tonnellate di cereali, il 36,3% in piu’ rispetto all’anno precedente. In particolare, la terra ucraina ha
prodotto 22,27 milioni di tonnellate di grano (+41,3%), 7,56 di orzo (+9%) e 30,9 di granoturco (+47,4%). Sono invece
scese le quantita’ raccolte di miglio (102.000 tonnellate, -35,2%), avena (467.200 tonnellate, -25,8%), grano saraceno
(179.000 tonnellate, -25%), riso (145.100 tonnellate, -9,2%) e segale (637.700 tonnellate, -5,8%). Inoltre, sono diminuite le barbabietole da zucchero (10,75 milioni di tonnellate,-41,7%) e sono aumentati i semi di girasole (11,04 milioni di tonnellate).
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