Tutto è iniziato con un biglietto lasciato con una bottiglia di benzina davanti all’ingresso della fabbrica dell’imprenditore catanese famoso per i la produzione di torroncini. “Mettiti a posto ho ti facciamo saltare in aria, cercati un amico”.
La minaccia di morte era rivolta direttamente a Giuseppe Condorelli, 54 anni, moglie e due figli, titolare dell’omonima azienda dolciaria.
“La denuncia di Giuseppe Condorelli contro i propri estorsori è un atto coraggioso, segno di grande speranza per l’economia dell’Isola. Un esempio da seguire perché denunciare il pizzo è strada fondamentale per liberarsi dall’oppressione mafiosa”.
Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, che aggiunge: “Ringrazio le forze dell’ordine per il loro costante impegno a tutela della legalità che ha condotto all’importante operazione “Sotto Scacco” con la quale è stata decimata la cosca di Belpasso”.
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