Condannato ex sindaco di Licata, l’accusa: istigazione alla corruzione
La Cassazione ha confermato la condanna per l’ex sindaco di Licata, Angelo Graci, accusato di istigazione alla corruzione.
L’assunzione dei figli in cambio della consegna degli impianti idrici
Dopo la condanna in primo e secondo grado, la Cassazione conferma la condanna a 4 mesi di reclusione per l’ex primo cittadino di Licata. Secondo l’accusa Graci nel 2008 avrebbe chiesto l’assunzione dei figli in cambio della consegna degli impianti idrici.
«A me interessa sistemarli questi due ragazzi» la frase incriminata, che Graci avrebbe pronunciato durante un colloquio con l’allora amministratore delegato di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida, durante la trattativa per la restituzione degli impianti idrici, necessaria dopo la privatizzazione del servizio. Giuffrida registrò la conversazione e denunciò il fatto. La sentenza è uguale in tutti i gradi di giudizio.