Compagnone (Commissione UE) e Mesi (ASAEL) chiedono incontro a Draghi

Una richiesta di incontro rivolta direttamente al presidente del Consiglio Mario Draghi. Al termine di un vertice in Assemblea Regionale fra il presidente della Commissione parlamentare per l’esame delle attività dell’Unione Europea, Pippo Compagnone, ed il delegato dell’Associazione siciliana amministratori enti locali (Asael) Antonio Mesi, hanno concordato che non c’è altra strada se non quella di un incontro diretto con il Premier per rappresentare la grande preoccupazione suscitata dal contenuto delle nuove schede sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che lo scorso 15 marzo il Governo ha trasmesso al Parlamento.

Già nei mesi scorsi la Commissione UE all’ARS aveva incontrato i rappresentanti delle amministrazioni locali ma la pubblicazione delle nuove schede ha determinato l’urgenza di un nuovo vertice al termine del quale è stata sottoscritta una lettera che è già al protocollo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Qui di seguito il testo.

Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministro

Prof. Mario Draghi,

          Le scriviamo per chiederle un incontro urgente al fine di mostrarle e motivarle il nostro profondo sconforto, scaturito dalla lettura delle schede predisposte dal Ministero dell’Economia in merito alla distribuzione delle risorse del c.d. Recovery Fund che, come anche Lei avrà avuto modo di notare, registrano la quasi totale assenza della Sicilia dal “Piano nazionale di ripresa e resilienza”.          

          Per mesi la Commissione parlamentare permanente per l’esame delle attività dell’Unione Europea all’ARS ha lavorato alacremente, incontrando sindaci, amministratori locali, sindacati, rappresentanti delle categorie degli industriali, dei commercianti, degli artigiani, degli agricoltori e degli imprenditori del terzo settore. Un lavoro attento e certosino che ha raccolto tutto ciò di cui questa terra ha veramente bisogno per colmare il gap sociale, economico ed infrastrutturale che pesa sulle spalle dei siciliani.

          La preoccupazione dei componenti della Commissione UE all’ARS ha registrato l’adesione di oltre 80 sindaci che, rappresentanti dall’Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali, insieme a tanti altri sindaci del Mezzogiorno, hanno sottoscritto un documento consegnato al sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci.

          Ill.mo Presidente, la Sicilia ha bisogno di infrastrutture,

  • ha bisogno del Ponte sullo Stretto, come collegamento immediato e stabile con l’Europa, così come previsto dal corridoio Berlino – Palermo;
  • ha bisogno di un sistema portuale moderno e competitivo, capace di essere attrattivo per il grande mercato che si muove lungo le rotte del Mediterraneo;
  • ha bisogno di una completa e cosciente rivisitazione del sistema dei trasporti ferroviari.

L’alta velocità di persone e merci in Sicilia è la premessa, necessaria ma non sufficiente, per consentire ai siciliani di guardare con fiducia al futuro. Ma non basta, occorre altro:

  • Occorrono investimenti per digitalizzare, innovare e rendere più competitivo il nostro sistema produttivo;
  • Occorrono investimenti per modernizzare e rendere più performanti ed efficienti le pubbliche amministrazioni, a partire dai Comuni; 
  • occorrono investimenti seri nel settore dell’istruzione, della formazione, della ricerca e della cultura;
  • occorre porre la dovuta attenzione su temi che qui sono più delicati che altrove, come l’equità sociale, la parità di genere ed il diritto alla salute. 

          Tutti argomenti affrontati e riassunti nella risoluzione n. 3 della Commissione per l’esame delle attività dell’Unione Europea, che alleghiamo alla presente. 

Ill.mo Presidente,

          siamo consapevoli della particolare attenzione che lei ha da sempre mostrato nei confronti del Mezzogiorno. La preghiamo quindi di non lasciar cadere nel vuoto il nostro appello e di voler convocare al più presto un incontro con una delegazione di sindaci e parlamentari al fine di raccogliere le legittime ed improrogabili richieste di cui ci facciamo interpreti per il bene della Sicilia e dei siciliani.

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