Colapesce e Dimartino per la prima volta insieme in un tour teatrale
Colapesce e Dimartino. Due amici. Due scrittori di canzoni. Due dei migliori cantautori della nuova generazione, finalmente insieme per un disco di inediti realizzato interamente a quattro mani, nel solco delle grandi collaborazioni della musica d’autore italiana, e per il tour COLAPESCEDIMARTINO TEATRI 2020 (prodotto da OTR) che partirà ad aprile e li porterà nella loro Sicilia il 28 aprile 2020, sul palco del Teatro Biondo di Palermo, accompagnati da una band d’eccezione. I biglietti saranno in vendita nei circuiti abituali da domani venerdì 13 dicembre ore 11.00
Colapesce e Dimartino, oltre il tour anche un album di canzoni inedite
Quelli di Antonio e Lorenzo sono due percorsi umani e artistici ricchi di analogie e parallelismi: hanno iniziato a fare musica prima in band e poi da solisti nello stesso esatto momento storico e nello stesso luogo (la Sicilia). Nel 2020 entrambi taglieranno il traguardo dei dieci anni di carriera e lo faranno nel migliore dei modi, con un disco nuovo composto da sole canzoni inedite che arriverà nei primi mesi del prossimo anno e con il primo vero e proprio tour teatrale della loro carriera.
Le loro strade si sono incrociate tantissime volte: sul palco, dove hanno condiviso concerti, e anche fuori grazie al profondo rapporto di amicizia che li lega. Insieme hanno anche formato un collaudato dream team autoriale, firmando canzoni tra gli altri per Emma, Luca Carboni, Malika Ayane, Irene Grandi. Recentemente hanno scritto anche Lo stretto necessario, di Levante feat. Carmen Consoli, uno dei successi radiofonici dell’estate 2019 e Bravi a cadere, il singolo portante di “Persona”, l’album di Marracash in vetta a tutte le classifiche.
Quello di Colapesce e Dimartino è un vero e proprio disco-tour evento esclusivo e sul palco porteranno dal vivo, oltre che i nuovi brani, anche il loro repertorio storico che verrà completamente riarrangiato.
Biografia Colapesce
Lorenzo Urciullo (aka Colapesce) è uno dei talenti più fulgidi e liberi della nuova scena italiana. Lo prova un percorso a prova di bomba fatto da tre album che hanno riscosso i favori di pubblico e critica (“Un meraviglioso declino”, “Egomostro” e l’ultimo “Infedele”, prodotto con IOSONOUNCANE e Mario Conte) che hanno reso Lorenzo un talento unico, capace di unire la forma canzone pop più pura con la sperimentazione, anche grazie ad arrangiamenti raffinati, semplici ma anche complessi e mai banali. Dopo aver vinto il Premio Tenco del 2012 per la miglior opera prima con il suo album d’esordio, “Un meraviglioso declino”, Lorenzo Urciullo ha continuato a stupire grazie al suo immaginario sempre in bilico tra raffinata canzone d’autore, pop e sperimentazione. Inquieto per definizione, non ama mai ripetersi: dopo “Egomostro”, nel 2015, ha scritto insieme ad Alessandro Baronciani la graphic novel “La distanza”, pubblicata da Bao Publishing.
Un successo su tutti i fronti a cui è seguito un tour di più di 50 date, molte delle quali sold out, in cui i brani del suo repertorio venivano eseguiti in forma acustica e accompagnati dalle illustrazioni in tempo reale proprio di Alessandro Baronciani. Nel 2016 ha messo in piedi lo spettacolo, presentato in anteprima al Romaeuropa Festival, dedicato alla sonorizzazione delle immagini del regista Vittorio De Seta, il padre del documentarismo italiano. Per il teatro ha curato le musiche dello spettacolo: “Vita straordinaria ri Don Giuanni Grasso – Lu grandi atturi ca pattennu ri Catania furriau lu munnu” scritto da Marcello Cappelli e Lucia Sardo. Come produttore, tra le altre cose, ha lavorato all’album Antico del grande tamburellista Alfio Antico, vera leggenda della musica etnica italiana.
Infedele, l’ultimo disco pubblicato, ha raccolto ottimi consensi di critica e pubblico
Nel 2013 è stato citato dal popolare quotidiano inglese The Guardian come esempio di musica italiana da esportazione. In precedenza era finito su NME come uno dei migliori prodotti pop in lingua non anglofona di Europa. Le Monde gli ha addirittura dedicato una pagina definendolo come il più credibile erede di Lucio Dalla e Franco Battiato e inserendo “Egomostro” tra i migliori dischi del 2015. Collabora regolarmente, in veste d’autore, con nomi noti del pop italiano. Ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione internazionale messa in piedi dalla Danish Cancer Society, con la canzone (composta per l’occasione) Aiuta un danese, diventata virale e dalle milioni di visualizzazioni su Facebook.
“Infedele”, l’ultimo disco pubblicato a ottobre 2017 sempre per 42 Records, ha raccolto ottimi consensi di critica e di pubblico, grazie anche a un tour che ha fatto registrare numerosi soldout e che si è fatto apprezzare per la sua natura di spettacolo differente da quella di un concerto normale. A ottobre del 2018, invece, a un anno di distanza da “Infedele” è stata pubblicata solo in digitale la raccolta di outtake e remix “Compendio infedele”, più o meno nello stesso periodo, Lorenzo è partito per un tour europeo accompagnato solo dalla sua chitarra.
Nel 2019 ha realizzato una cover di Canzone dell’amore perduto di De André
L’11 gennaio del 2019, per celebrare i vent’anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, è stata pubblicata da Sony Legacy la sua cover di Canzone dell’amore perduto per cui è stato anche realizzato un video girato da Giacomo Triglia. Dal 29 gennaio 2019 è andato in scena lo spettacolo teatrale “Stanno tutti male”, scritto insieme a Riccardo Goretti e Stefano Cenci e che ha visto Colapesce debuttare anche in veste di attore. Le repliche continueranno per tutto il 2019. Il 1 maggio si è esibito sul palco di Piazza San Giovanni in Roma insieme a Bianco.
Insieme a Dimartino e Levante ha scritto il brano Lo stretto necessario interpretato proprio da Levante e Carmen Consoli, una delle tante hit che Colapesce ha scritto per altri come, per esempio, Mondiale per Emma Marrone, L’estate di John Wayne di Raphael Gualazzi e, sempre con Dimartino, Bravi a cadere, l’ultimo singolo del rapper di grande successo Marracash. Il suo ultimo singolo, Immaginario, realizzato insieme al producer Mace, ha ottenuto ottimi riscontri e passaggi sui più importanti network radiofonici italiani. Lo scrittore Francesco Pacifico, su IL de Il sole 24 ore, lo ha definito: “… una specie di David Byrne siciliano”. Lorenzo si è messo a ridere e non gli ha creduto.
Biografia Dimartino
Nato a Palermo nel 1982 è un musicista e un autore di canzoni. Fin dall’esordio nel 2010 con l’album “Cara maestra abbiamo” ha scelto Dimartino come nome della band di cui fanno parte anche Angelo Trabace al pianoforte, Giusto Correnti alla batteria e Simona Norato alla chitarra. Del 2012 è “Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile”, per la critica fra le migliori uscite discografiche dell’anno. Nel 2013 esce soltanto in vinile l’ep Non vengo più mamma, un concept sulla morte dolce, accompagnato dalle tavole dell’artista Igor Scalisi Palminteri. Nel 2015 pubblica Un paese ci vuole, concept album sul concetto di paese; liberamente ispirato a “La luna e i falò” di Cesare Pavese, in cui scrive a quattro mani con Francesco Bianconi dei Baustelle la canzone “Una storia del mare” e duetta con Cristina Donà nel brano “I calendari”.
È del 2017 il suo primo romanzo dal titolo “Un mondo raro”, in cui racconta la vita della cantante messicana Chavela Vargas, scritto insieme al cantautore Fabrizio Cammarata edito da La nave di Teseo. Insieme a Cammarata incide anche un disco che ha lo stesso titolo del romanzo, registrato a Città del Messico insieme a Juan Carlos Allende e Miguel Peña storici chitarristi della cantante messicana. Nello stesso anno scrive insieme a Brunori sas: “Diego ed io” (inserita nell’album “A casa tutto bene”). La canzone viene usata come sonorizzazione per la mostra di Frida Kahlo al Mudec di Milano (la mostra più grande mai realizzata in Europa sull’artista). Il 25 febbraio del 2019 esce “Afrodite”, il suo quarto album in studio considerato già dalla critica un gioiello della musica italiana. Ha lavorato come autore insieme a molti artisti tra cui Malika Ayane, Arisa, Colapesce, Levante, Irene Grandi.