Chiusi due locali a Catania: episodi violenti e inosservanza delle regole
Il Questore di Catania ha disposto la sospensione delle attività di due noti esercizi pubblici cittadini.
In particolare, nel primo caso il Questore ha sospeso, per sette giorni, le autorizzazioni per la gestione di un noto locale sito nella zona portuale di Catania, con un provvedimento emesso ai sensi dell’art. 100 TULPS, adottato a seguito dell’intervento delle Volanti, richiesto, nel pomeriggio dello scorso 9 ottobre, dal titolare, il quale aveva rinvenuto dei bossoli di arma da fuoco davanti all’ingresso del locale.
Dai successivi accertamenti, avviati immediatamente appena appresa la notizia e, in particolare, dall’analisi delle immagini dell’impianto di videosorveglianza, è emerso che, alle ore 04.30 circa, un soggetto vestito di scuro e con il volto coperto da un cappuccio nero, dopo uno scontro con personale addetto alla sicurezza del locale, ha estratto un’arma da fuoco e ha esploso dei colpi ad altezza piedi in direzione di un addetto alla sicurezza.
Il locale è stato luogo di un episodio che rappresenta grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in rapporto allo svolgimento della vita di relazione e che suscita allarme sociale.
Il provvedimento di sospensione ex art.100 TULPS risponde alla esigenza obiettiva di tutelare l’ordine pubblico o la sicurezza dei cittadini attraverso la dissuasione dei soggetti pericolosi o pregiudicati dalla sua frequentazione.
Nell’ambito delle ordinarie e costanti attività di controllo sui locali pubblici e, nello specifico, di contrasto agli illeciti commessi nell’ambito del fenomeno della c.d. “movida”, analogo provvedimento è stato notificato, in data odierna, al titolare di un noto stabilimento balneare del litorale della “Playa”, nei cui confronti il Questore ha disposto la sospensione delle attività di intrattenimento danzante organizzate al suo interno, per giorni cinque. Ciò a seguito di un controllo effettuato dalla divisione amministrativa nel corso della stagione estiva, che suffragava l’inosservanza delle prescrizioni di esercizio relative alla sicurezza del locale.