L’Ars ha respinto a maggioranza la mozione di censura contro l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: 36 voti contro la mozione e 24 a favore.
A presentarla erano state le opposizioni al governo Musumeci, denunciando una cattiva gestione dell’emergenza Coronavirus in Sicilia.
Razza ha detto in aula che il governo ha amesso nel suo intervento “di aver commesso errori e di poterne ne commettere in futuro”, ma solo perché “nessuno può dire di essere davvero preparato a una emergenza sanitaria di queste proporzioni”. E fra gli errori c’è “la difficoltà di rendere efficiente il tracciamento dei contagi”.
“Ho assunto per l’emergenza 3.874 persone. In particolare 971 medici, 1.442 infermieri, 945 operatori sanitari, 200 tecnici, 30 biologi e 286 ulteriori figure specifich” ha poi aggiunto.
Razza ha anche detto che le terapie intensive, nodo cruciale per determinare il livello di rischio in Sicilia, “sono oggi 828, e nell’ultimo mese ne abbiamo attivate 139”.
Dati che Razza ha snocciolato per rispondere all’opposizione che aveva incentrato la sua mozione di censura sulla «irresponsabilità» dell’assessore che col suo immobilismo «ha reso la Sicilia impreparata alla seconda ondata».
“Sapevamo che la mozione difficilmente sarebbe passata, ma andava fatta, lo dovevamo ai tantissimi siciliani che quotidianamente denunciano tra le lacrime disfunzioni di tutti i tipi sul fronte della lotta al Covid. Il loro giudizio è di sicura condanna”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giorgio Pasqua, a commento del voto finale.
“L’atto parlamentare – continua Pasqua – è stato definito una brutta pagina per l’Ars? Qui sono stati scritti libri pessimi, ultimo il freschissimo ‘capolavoro’ dell’aumento delle pensioni e delle liquidazioni, fatto per se stessi dalla quasi totalità dei deputati, tranne noi, in piena pandemia”.
“Il vero giudizio su Razza e su questo governo – conclude Pasqua – lo lasciamo agli operatori sanitari, medici, infermieri, OSS, personale 118. Lo lasciamo ai ricoverati, ai confinati in casa da venti giorni senza esito di tampone, ai pazienti senza nessuna risposta alle grida di aiuto. Lo lasciamo a quegli operatori sanitari che nei pronto soccorso, nelle terapie intensive, lavorano per 12 ore dentro una tuta sigillata senza poter neanche andare in bagno. E si potrebbe continuare quasi all’infinto”.
Al momento del voto in aula e dopo un lungo dibattito, la coalizione di governo è stata pressochè compatta nel dare fiducia all’operato di Razza.
Al termine del suo interevento Razza ha ringraziato Musumeci e ha teso una mano a Miccichè “per le critiche e per i consigli”.
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