Catania, Servizio idrico integrato, il presidente Castiglione accelera l’iter per la costituzione di una società pubblica
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Prosegue a grandi passi il percorso avviato dall’ATO idrico di Catania per la costituzione di una società pubblica di gestione del servizio idrico integrato nella provincia etnea.L’Assemblea dei sindaci dell’ATO, presieduta da Giuseppe Castiglione, ha appr…
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Prosegue a grandi passi il percorso avviato dall’ATO idrico di Catania per la costituzione di una società pubblica di gestione del servizio idrico integrato nella provincia etnea.L’Assemblea dei sindaci dell’ATO, presieduta da Giuseppe Castiglione, ha approvato il Piano d’Azione redatto dagli Uffici condividendo la proposta metodologica relativa alle attività da compiersi per attuare il processo di revisione ed aggiornamento del Piano d’Ambito e per l’avvio dell’iter di fattibilità di una Società in house per la gestione del servizio idrico integrato.L’Assemblea ha inoltre condiviso il nuovo elenco degli interventi da prevedersi nel Piano operativo triennale (POT), redatto in coerenza con le linee guida e gli indirizzi emanati dalla Regione siciliana, ed autorizzato gli uffici dell’ATO alla trasmissione al Dipartimento Regionale dell’Acque e dei Rifiuti di tutta la progettazione disponibile. Il POT dell’ATO prevede oggi opere per un importo complessivo pari a circa 705 milioni di euro, da destinarsi per circa il 90% ad interventi di tipo fognario e depurativo e, per il rimanente, ad interventi improrogabili ed urgenti sui sistemi di produzione ed adduzione idrica etnei.«Si tratta di interventi necessari per fronteggiare la procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia per la continuata violazione della normativa sullo smaltimento e la depurazione delle acque reflue urbane ‘ ha dichiarato il Presidente Castiglione. Solo con un massiccio apporto di fondi pubblici ‘ ha aggiunto ‘ e perseguendo tutte le possibili economia di scala che solo un regolatore d’area vasta può assicurare, potrà ribaltarsi l’attuale assetto del servizio idrico integrato nella provincia di Catania, fortemente deficitario soprattutto nel settore fognario e depurativo. I sindaci della provincia hanno condiviso ed approvato con grande senso di responsabilità e partecipazione l’iter proposto dagli Uffici dell’ATO per pervenire al risanamento gestionale ed infrastrutturale del servizio idrico integrato nell’ambito di Catania. Si tratta di un momento molto importante per la nostra provincia e per il territorio siciliano ‘ ha concluso Castiglione ‘ perché beneficiare di un servizio idrico integrato di qualità è sinonimo di sviluppo e crescita economica per le comunità che verranno servite e testimonianza di grande rispetto nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future».Ricordiamo che, in linea con gli esiti referendari del 12 e 13 giugno scorso, su proposta del Presidente Castiglione, l’Assemblea dell’ATO aveva già indicato come strada da perseguirsi per l’avvio del servizio idrico integrato la costituzione di un Gestore Unitario interamente pubblico, partecipato da tutti i territori serviti. I fondi pubblici richiesti, una volta resi disponibili con la imminente sottoscrizione di un Accordo Integrativo all’APQ del 2005, garantiranno infatti anche la sostenibilità economico-finanziaria della Società in house per il servizio idrico e consentiranno, nel contempo, il contenimento dei margini di incremento da applicarsi sulle tariffe del servizio che continueranno quindi ad essere pienamente sostenibili per i cittadini/utenti.«Come primo ed imprescindibile intervento ‘ ha spiegato il direttore generale dell’ATO idrico, Laura Ciravolo ‘, il Piano d’azione prevede l’avvio di un Progetto Conoscenza mirato al censimento ed all’aggiornamento di tutti i dati e le informazioni di base necessarie per la revisione del Piano d’Ambito e per orientare le scelte strategiche di pianificazione verso soluzioni efficaci. In parallelo ‘ ha concluso ‘proseguiranno le attività di progettazione di tutte quelle opere identificate anche dalla regione come strategiche e costituite dai depuratori, dai collettori e dalle reti fognarie per le comunità oggi sprovviste».
(Provincia Catania)