Catania, Partecipate. Proroga sino a Dicembre in attesa di ulteriori evoluzioni legislative
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Sono quattrocento i dipendenti della Pubbliservizi spa, partecipata della Provincia, che vivono con trepidazione il rischio di una eventuale perdita occupaz…
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Sono quattrocento i dipendenti della Pubbliservizi spa, partecipata della Provincia, che vivono con trepidazione il rischio di una eventuale perdita occupazionale, in applicazione dell’art. 4 della legge 135/2012, che impone l’alienazione, con procedura di evidenza pubblica delle partecipate degli Enti locali. Le novità sulla spinosa questione sono state illustrate dal commissario straordinario della Provincia, Antonella Liotta, in un apposito incontro organizzato dal coordinatore della Task Force lavoro della Provincia, Totò Leotta, e al quale hanno partecipato i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, il presidente della Pubbliservizi, Vittorio Lo Presti, e diversi soggetti interessati all’argomento.’Il Governo nazionale ha concesso la deroga di sei mesi rispetto al limite temporale stabilito dall’art. 4 previsto per lo scorso il 30 giugno. La Corte costituzionale, a sua volta, si è espressa lasciando intravedere uno spiraglio di ‘salvezza’ per le partecipate virtuose, in merito al ricorso presentato da alcune Regioni a Statuto ordinario sulla legittimità della legge in questione ‘ ha affermato il commissario Liotta -. L’apertura di nuovi scenari lascia ben sperare. Da una prima interpretazione della sentenza della Corte costituzionale si evince che la Legge Monti è andata oltre i limiti delle direttive comunitarie. La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli, con riferimento alle Regioni a Statuto ordinario, superando così le criticità insite nelle disposizioni normative oggetto del ricorso e riconoscendo che le società in house perseguono l’interesse pubblico nel rispetto dei principi di tutela della concorrenza e del mercato. Nel dichiarare non fondata la questione di legittimità costituzionale posta da alcune Regioni a Statuto speciale, tra cui la Sicilia, la Consulta evidenzia la non applicabilità dell’articolo 4 del Dl 95/2012 come convertito con legge 135/2012, e quest’ultimo in virtù delle norme di salvaguardia poste a tutela della loro specialità legislativa in materia di modalità di gestione dei servizi. Anzi, argomenta la Corte, la disciplina dettata dall’art. 4 non interviene nella materia della concorrenza, che com’è noto è di competenza esclusiva dello Stato, quanto piuttosto in materia di gestione dei servizi che il titolo V della Costituzione attribuisce alle Regioni.
Secondo quest’ultimo assunto – ha concluso il commissario Liotta – la Regione Siciliana, essendo a statuto speciale, continuerebbe ad esercitare l’esclusiva competenza in materia’. In questa fase di transizione si dovrà puntare alla riqualificazione e alla formazione del personale della società, partendo dalla realizzazione di un ‘Manuale operativo del controllo analogo’ attraverso il quale sarà possibile focalizzare meglio criticità e virtù dell’azienda partecipata della Provincia.’E’ essenziale attivarsi per riposizionare in settori strategici il portafoglio di servizi forniti dalla Pubbliservizi ‘ ha sottolineato il commissario straordinario – che dovrà puntare all’offerta di prestazioni differenziate per essere competitiva e per soddisfare la richiesta del mercato, tenendo conto del panorama dei nuovi assetti che si creeranno a seguito dell’abolizione delle Province e dell’attribuzione delle loro funzioni ad altri enti o organismi’. Diversi gli autorevoli interventi al termine dei quali la Task Force, di concerto con il commissario straordinario della Provincia e il rappresentante legale della Pubbliservizi, ha stabilito di capitalizzare le informazioni acquisite con la costituzione di un tavolo tecnico propositivo.