di redazione
La Provincia di Catania rende noto che Sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle ore 19.00, nel Teatro Stabile dell’Opera dei Pupi, (pad. C3, Le Ciminiere) sarà rappresentata “La Natività di Gesù Bambino”. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Lo spettacolo segue quello che lo scorso fine settimana ha avuto per protagonista
“Uzeta paladino di Catania”. Le vicende spettacolari dai questo personaggio, che da ‘popolano’ assurge con le sue gesta a eroe, hanno incantano gli spettatori. I fratelli Napoli, figli di una famiglia dall’antica tradizione pupara, hanno dimostrato, ancora una volta, di saper entusiasmare il pubblico amante e curioso di riscoprire le mitiche storie del folclore siciliano.
Gli spettacoli della Compagnia Napoli fanno parte, come tutti gli eventi dell’Opera dei pupi, del cartellone di Etnafest 2012, la ricca rassegna di eventi organizzati dalla Provincia Regionale di Catania.
‘I Fratelli Napoli stanno mettendo in scena, grazie agli spettacoli dell’Opera dei pupi, ‘ ha dichiarato il Commissario Straordinario della Provincia, Antonella Liotta ‘ le tradizioni catanesi e siciliane per eccellenza. Il pubblico etneo sta dimostrando di apprezzare le vicende dei pupi, intrise di significati, moniti e principi positivi, preziose eredità delle nostre origini’.
Uzeta è un protagonista tutto nostro, figlio delle pendici dell’Etna che riassume in se e nel suo destino i tratti distintivi della ‘sicilianità per eccellenza’: la dignità, il rispetto, l’onore. Una vicenda cucita e presentata in maniera sapiente dall’esperienza di Fiorenzo e Alessandro Napoli e ‘colorata’ con espressioni dialettali arcaiche e scene comiche e tragicomiche.
‘La rassegna Etnafest 2012 sta offrendo alla nostra famiglia una bellissima possibilità di espressione – dichiara Fiorenzo Napoli, direttore artistico della marionettistica Fratelli Napoli ‘. Siamo davvero soddisfatti del nostro lavoro di produzione e dell’apprezzamento che i nostri spettacoli stanno ricevendo. Grati della possibilità offertaci dalla Provincia Regionale di Catania, ci auguriamo di poter avere presto un seguito e poter ritornare a mettere in scena le storie dei nostri pupi’.
La Natività di Gesù Bambino
‘La natività di Gesù Bambino’è un copione elaborato da: Fiorenzo e Alessandro Napoli sulla base de ‘La Cantata dei Pastori’ di Andrea Perrucci e dagli antichi canovacci dell’opera dei pupi.
Nell’attesa dell’avvento del redentore del mondo, San Giuseppe tribola per la maternità di Maria. “Che è’, si domanda il vecchio falegname, “questa gravidanza’” E prega, il pover’uomo, prega Dio che “dall’alto Empireo/disgombri i suoi sospetti”. E giù l’Angelo Guerriero che, con la scena dell’Annunciazione, gli complica le cose. D’accordo, la maternità di Maria è opera dello Spirito Santo, ma ora c’è il censimento decretato da Augusto e, rivolto a Maria, il vecchio esclama: “Se da te aspetto l’Uomo Dio/come dir potrò che Dio è figlio mio’/Onde per non turbar l’onor che Dio s’aspetta/si lasci Nazaret e si parta in fretta”. E va via con Maria. E’ la “peregrinatio” che attraverso un paesaggio agreste di contadini siciliani, la coppia divina compirà fino alla grotta di Betlemme. Ma giungervi non sarà facile. Il Maligno metterà in opera tutto il suo potere demoniaco per annientare la “coppia ria/Giuseppe e Maria”. Fra gli attoniti pastori, egli, il Signore del Male, inventa un’ osteria con cibo avvelenato, un torrente in piena ed altri inganni, affinchè Maria non partorisca, che, da colei “nascerà il disinganno delle speranze” sue. Le prova tutte, ma finisce per essere bastonato dall’ Angelo che brandisce una spada fiammeggiante. Il Maligno s’era messo in testa di battere 1’Onnipotenza divina, ma ha fallito tutti i sortilegi ed infine si trasforma in serpente per fermare Maria davanti la fatidica grotta, ma quell’Angelo gli scompiglia le carte: l’agguato infernale diventa il quadro dell’immacolata Concezione. Il Demonio è vinto per sempre ed i pastori sono invitati al presepe dalla Stella d’Oriente dove Gesù nasce fra il bue e l’asinello, i re magi e Peppenino che accoglie il bambinello con la voce ingenua dell’ eterna speranza dei poveri in un mondo migliore.
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