Catania: Campi rom a rischio incendio per difendersi dal freddo
Il presidente della commissione comunale al Patrimonio del comune di Catania, Salvatore Tomarchio è intervenuto sul problema collegato al rischio incendio nei campi rom per gli espedienti utilizzati per difendersi dal freddo. «L’abbassamento delle temperature e il conseguente aumento del freddo – ha scritto Tomarchio – è un problema che l’amministrazione comunale deve affrontare in ogni suo aspetto».
Il pericolo concreto dei campi rom secondo l’esperienza di Tomarchio
E rispetto alla sua esperienza nei campi rom Salvatore Tomarchio ha scritto: «Nel corso delle tante sedute itineranti, all’interno di campi rom e degli immobili abbandonati occupati dai senza tetto e sparsi per tutta la città, ha avuto modo di appurare che in questi luoghi si trovano bombole, stufe e perfino cucine realizzate in modo assolutamente artigianale e senza nessun tipo di sistema di sicurezza. Da qui il rischio che, sopratutto la sera per proteggersi dal fretto, un piccolo fuoco possa sfuggire al controllo di coloro che lo hanno acceso e trasformarsi in pochi minuti un rogo di vaste dimensioni alimentato dalle montagne di stracci ed ogni altro tipo di materiale infiammabile».
I precedenti simili nei campi rom
Salvatore Tomarchio sulla possibilità di incendi nei campi rom ha ricordato che: «Uno scenario si è già verificato tre anni fa all’interno dell’ex fabbrica di zolfo del viale Africa che, ancora oggi, offre riparo a tanti senza tetto. In quell’occasione la scintilla fu causata da una cucina di fortuna ma il risultato in sostanza non cambia: viale Africa chiusa a causa delle alte fiamme e un intero quartiere costretto ad affrontare un’enorme emergenza che solo grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco non si è trasformata in completa tragedia. Oggi la paura è che rom e senza tetto, sopratutto nelle periferie della città, possano bruciare materiali infiammabili di ogni tipo per evitare di morire assiderati».
La richiesta per venire incontro agli abitanti dei campi rom
«Ecco perchè chiedo a Palazzo degli Elefanti che si monitorizzi questa situazione, si facciano le opportune verifiche nelle strutture comunali abbandonate e riconvertite in “hotel per disperati” e si offra aiuto diretto a quelle persone costrette a vivere nella totale indigenza».