Casa, se ne hai una di proprietà devi subito metterla in affitto: se non lo fai il Comune te la confisca subito | Neanche se ci vivi ti risparmia
Se hai una casa di proprietà devi metterla in affitto se non vuoi che il Comune te la confischi. Nemmeno viverci ti salva.
In questi ultimi anni si è fatto avanti un problema non indifferente, ovvero quello che in molti chiamano crisi abitativa. Qualcosa che ha colpito moltissime città italiane e che si è sviluppata nonostante il gran numero di case accessibili. Purtroppo trovare un casa in affitto è diventato veramente difficilissimi e questo mette molte famiglie in difficoltà.
A essere particolarmente svantaggiati sono le categorie particolarmente svantaggiate, come le famiglie a basso refilo, ovvero i giovani e gli anziani. I canoni d’affitto sono sempre più alti e le case praticamente introvabili, di acquistare poi, non se ne ha di certo la possibilità.
Una situazione che risulta essere paradossale considerando il gran numero di case sfitte che ci sono sul territorio italiano. Immobili lasciati vuoti, spesso per paura di inquilini morosi che rovinano l’abitazione e se ne vanno poi, senza pagare.
Non valorizzare gli immobili che rimangono vuoti, vuol dire, innanzitutto privare i proprietari di un reddito potenziale, ma anche alimentare fenomeni di degrado rubano che potrebbero favorire occupazioni abusive. Ecco che allora entra in campo una nuova regolamentazione.
L’urgenza di valorizzare gli immobili inutilizzati
I comuni hanno deciso di investire su quelli che sono gli immobili inutilizzati, al fine di riuscire a dare nuova riqualificazione alla città intera. Un argomento che ha suscitato non pochi dibattiti, considerando che si “obbliga”, in una qualche misura, a mettere a disposizione dei cittadini le proprie case inutilizzate. Quello a cui si pensa sono delle agevolazioni per chi affitta a canoni calmierati, ma anche sanzioni per chi lascia gli immobili nel più completo abbandono. Questi sono i modi in cui le amministrazioni locali cercano di dare una risposta a quella che è ormai una vera e propria emergenza sociale. Gli esperti sono pronti ad affermare che il patrimonio immobiliare che fino a oggi non è stato utilizzato, potrebbe essere una grande opportunità per la società.
Due sono gli obiettivi che vengono perseguiti, innanzitutto migliorare il tessuto urbano con una netta riduzione dei fenomeni di degrado, ma inoltre incentivare la mobilità abitativa con programmi mirati che siano anche in grado di aiutare i cittadini più fragili.
Il modello che fa già discutere
Tra le misure che i comuni italiani hanno deciso di utilizzare, ce ne sarebbe una destinata a far discutere. Si tratta di quella di Torino, sostenuta anche dalle associazioni locali e dai cittadini, il progetto ha il nome di “Vuoti a rendere”, esso si propone di affrontare la problematica di cui si è parlato fino a poso fa, con un approccio totalmente differente. Ci sarà quindi, un censimento degli immobili che sono ancora utilizzati e coloro che risultano essere in possesso di più di 5 abitazioni, dovrà giustificare la motivazione per cui esse sono sfitte.
Si chiede quindi una collaborazione che se non si concretizza porta a sanzioni pecuniarie e in alcuni casi anche alla requisizione temporanea dell’immobile. Quello che si cerca di fare è di destinare le abitazioni alle famiglie in difficoltà, senza inserimento nei programmi di edilizia popolare, che prevedono liste d’attesa lunghissime. Un’iniziativa destinata a far discutere, ma che si potrebbe ampliare ad altri comuni italiani.