Palermo, 1 Feb. – Caro Giorgio, questa mattina ho sentito al telegiornale che sei confuso riguardo lo scandalo che ha coinvolto il Monte dei Paschi di Siena. Esigi “chiarezza” per via dello scandalo, inaspettato solo da te e il PD, che ha colpito la banca senese.
In perfetto tempismo, nel pieno della campagna elettorale più ridicola della storia della Repubblica, tra riesumazioni dalle liste cimiteriali e alleanze da congresso di viennetta, la banca tra le più antiche d’Italia ha tecnicamente, per dirla in linguaggio economico, fatto il botto.
Il MPS nacque nel 1472 come monte di pietà per dar aiuto alle classi disagiate della città toscana, per volere di un gruppetto di magistrati (comunisti?) e, fin da allora, non ha mai smesso di operare su tutto il territorio italiano.
Tutto bene, almeno credo, fin quando non decide di acquistare nel 2007 l’Antoveneta a un prezzo allucinante (9 miliardi di Euro), proprio mentre la crisi finanziaria globale stava cominciando la sua parabola ascendente.
Successivamente l’Antonveneta ha lasciato il Monte dei Paschi con un bilancio pessimo e quest’ultima non contenta della falla, che combina? Compie altri due importanti investimenti, finiti a crack-city, uno soprannominato Santorini, l’altro Alexandria. Con l’Alexandria, il Monte dei Paschi completamente disastrato, si accorda con una banca giapponese (Nomura) affinché quest’ultima acquisti dei titoli dal Mps a un prezzo superiore a quello di mercato, evitando così di registrare una enorme perdita. Tutto questo mentre la Banca d’Italia faceva orecchie da mercante e occhi da cieco.
Ma tanto va la gatta al lardo che, qualche giorno fa, il nuovo direttivo del MPS, in una cassaforte segreta, scopre i documenti dell’intrallazzo, praticamente lettere private tra la banca Nomura e MPS in cui si parla di questi accordi separati, e scoppia il putiferio. Proprio all’improvviso, nessuno l’avrebbe potuto prevedere!
Nemmeno quel mattacchione di Mario Monti che, guarda caso, prima si inventa l’IMU sulla prima casa, che frutterà alle casse dello Stato ben 4,9 milioni di Euro,e poi, ironia della sorte, decide di versare una somma identica alla MPS come aiutino.
Certo “a pensar male si fa peccato, però si indovina”, diceva qualcuno a te noto. In sostanza c’è stata solo un’inversione di ruoli: prima il Monte Paschi dava aiuto ai disagiati, adesso i disagiati pagano le tasse e attraverso quelle si dà aiuto alle banche.
Sai cosa è che ti manca, Giorgio caro? Un po’ di malizia. Sì, la malizia.
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